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Omicidio Giulia Cecchettin

Filippo Turetta e le analisi del Ris sui reperti: l’auto, il coltello, i guanti e 300 euro in contanti

Via al lavoro del Ris di Parma sui numerosi reperti trovati sul luogo dell’aggressione a Giulia Cecchettin ma anche nell’auto di Filippo Turetta e sul luogo del ritrovamento del cadavere della 22enne assassinata.
A cura di Antonio Palma
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L’auto, il coltello, dei guanti e 300 euro in contanti, sono solo alcuni dei reperti trovati nell’auto di Filippo Turetta e che saranno ora analizzati da carabinieri del Ris di Parma alla ricerca di nuove prove utili ai fini investigativi. Ai Ris la Procura infatti ha affidato gli accertamenti sui reperti trovati sul luogo dell’aggressione e del delitto ma anche su quelli rivenuti accanto al corpo di Giulia Cecchetin e nell’auto di Turetta dopo la cattura in Germania.

In attesa dell'autopsia e dell’interrogatorio di garanzia davanti al Giudice, nel quale Filippo Turetta potrà dare la sua versione dell’omicidio di Giulia Cecchettin, gli investigatori infatti stanno lavorano a pieno ritmo alla ricerca di nuove prove contro il 22enne di Vigonovo, ora in carcere a Venezia con l’accusa di omicidio volontario. Un lavoro che passa attraverso la fondamentale analisi scientifica dei carabinieri del Ris di Parma.

I reperti e l'aggravante della premeditazione

Oltre ai vari indumenti di Giulia, ai fazzoletti sporchi di sangue e al quel libro per bambini trovati sul luogo della scoperta del cadavere della ragazza, infatti, ci sono numerose altri reperti che potrebbero aiutare gli investigatori ad avere un quadro molto più chiaro di quanto avvenuto. Non solo durante l’aggressione e l’assassinio della 22enne ma sopratutto quanto fatto da Turetta prima e dopo.

Al giovane al momento non viene contestata la premeditazione del delitto né l’occultamento del cadavere ma proprio dall’esame scientifico dei reperti potrebbero esserci sviluppi e aggravare la posizione dell’indagato. Resta da chiarire infatti l'uso di quei sacchi neri trovati accanto al corpo della vittima, che Turetta aveva in auto, e quel nastro adesivo trovato sul luogo dell'aggressione.

L'auto di Turetta e il mistero del telefono di Giulia Cecchettin

La Procura di Venezia ha già spedito ai Ris di Parma il coltello trovato nell'auto di Filippo Turetta e i campioni ematici relativi alle tracce di sangue repertate nel parcheggio di Vigonovo dove sarebbe avvenuta la prima aggressione, segnalata anche al 112 da un testimone. Sviluppi però potrebbero esserci proprio dall’esame dell’auto.

La Fiat Grande Punto nera di Filippo Turetta al momento è ancora in Germania ma sarà riportata in Italia nei prossimi giorni a disposizione dei Ris. La Procura di Venezia ha già firmato l'ordine di investigazione europeo per il sequestro di vettura e oggetti all’interno e si attende ora il via libera della magistratura tedesca. Il pm di Venezia Andrea Petroni ha chiesto al collega magistrato tedesco di inviare direttamente al Ris di Parma l'auto di Filippo Turetta. All’interno appunto un coltello, un guanto e circa 300 euro in contanti.

Resta invece il mistero del telefono di Giulia Cecchettin che ha smesso di funzione già all’arrivo nel parcheggio di Vigonovo e non è stato ancora trovato. Si sospetta che Turetta possa essersene disfatto durante la fuga. Potrebbe essere lui a chiarirlo al Gip o al pm, che lo ascolterà dopo l’interrogatorio di garanzia, se il 22enne non deciderà di avvalersi della facoltà di non rispondere.

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