“Filippo Turetta comprò scotch giorni prima dell’omicidio”. In carcere sarà isolato e sorvegliato a vista
Filippo Turetta arriverà a Venezia su un volo militare dalla Germania per poi essere portato nel carcere di Santa Maria Maggiore, nel capoluogo veneto, dove sarà sorvegliato a vista innanzitutto per evitare rischi legati “alla sicurezza” dello stesso 22enne veneto, ma anche “per vigilare su possibili rischi autolesivi”.
Cosa succederà a Filippo Turetta in carcere
Anche in tale ottica lo studente, accusato dell'omicidio della ex fidanzata Giulia Cecchettin, sarà visitato dal medico, poi dallo psicologo (potrebbe essere valutata la visita anche da parte di uno psichiatra). Si teme infatti che possa compiere gesti insani. Da un lato per il clamore mediatico della vicenda che sta tenendo banco ormai da giorni, dall'altro per i reati di cui deve rispondere (omicidio volontario e sequestro di persona, per Turetta sembra prospettarsi, oltre all’isolamento “anche una sorveglianza a vista 24 ore su 24 ore”.
Dopo l’interrogatorio del pm, anche su richiesta della difesa, il giudice potrebbe predisporre altri provvedimenti a garanzia dell’arrestato. Al massimo entro mercoledì dovrebbe avvenire l’atteso interrogatorio di garanzia da parte del gip di Venezia Benedetta Vitolo. Ipotizzabile comunque che Turetta ripeta la stessa confessione resa alle autorità tedesche, dove è stato arrestato. Non si è esclude però che l'imputato, ora assistito dai legali Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno, possa avvalersi della facoltà di non rispondere.
Ipotesi premeditazione: Filippo comprò scotch prima
Intanto proseguono le indagini sul caso Cecchettin ed emergono nuovi particolari sull'ultima l'ultima fase dell'aggressione alla giovane: Turetta avrebbe acquistato online dello scotch compatibile con quel pezzo di scotch che è stato ritrovato nella zona industriale di Fossò (Venezia) dove la 22enne è stata aggredita. A confermarlo sono fonti vicine all'inchiesta sull'omicidio della 22enne, come riferisce La Stampa.
L'acquisto potrebbe essere stato effettuato due o tre giorni prima dell’11 novembre. Gli inquirenti sono ora al lavoro per valutare di contestare all'imputato l’aggravante della premeditazione e anche il reato di occultamento del cadavere.
Il papà di Giulia: "Da questa tragedia deve nascere qualcosa"
"Oggi siamo qui per Giulia e dobbiamo ricordare che da questo tragico evento deve nascere qualcosa. Vanno bene i messaggi che state dando, vanno bene i minuti di silenzio o di rumore, ma quelli poi finiranno. Io voglio che tutti i giorni ognuno di noi si guardi nella propria vita e provi a fare anche solo un pensiero su cosa potrebbe fare per migliorarla, non nei propri confronti ma nei confronti della persona amata, delle persone vicine, degli amici, soprattutto delle donne".
Lo ha detto Gino Cecchettin, padre di Giulia, intervenuto all'inaugurazione di due panchine rosse nel Dipartimento di Ingegneria dell'informazione dell'Università degli studi di Padova, dove studiava la figlia. "Analizzate la vostra vita – ha detto rivolgendosi agli studenti – e fate un esame di coscienza su quello che si può migliorare"