Filippo Mosca resta in carcere in Romania: negati i domiciliari al 29enne italiano
Secondo quanto confermato dalla mamma di Filippo Mosca in esclusiva a Fanpage.it, sono stati rifiutati gli arresti domiciliari per il 29enne che da 9 mesi si trova nel carcere di Porta Alba in Romania. Il giovane è stato condannato a 8 anni di reclusione con l'accusa di traffico internazionale di stupefacenti ed è stato rinchiuso in una cella con altre 24 persone.
Da 9 mesi si trova in condizioni di detenzione disumana. Dopo l'aggressione di un compagno di cella, che ha cercato di accoltellarlo per futili motivi, il giovane italiano è stato spostato in una cella con meno persone (5 ragazzi), tra i quali 4 italiani e un inglese.
"Ancora non ho sentito mio figlio – spiega a Fanpage.it Ornella Matraxia, mamma del 29enne -. Questo è un ennesimo muro di gomma. Non mi sorprende più di tanto, ma sono comunque molto amareggiata". L'udienza per decidere sui domiciliari era stata rimandata nella giornata di ieri, lunedì 12 febbraio, a quella di oggi. Mosca aveva inizialmente chiesto di partecipare all'udienza di ieri in videoconferenza nei termini previsti dalla legge, ma la sua richiesta era stata rigettata dal Tribunale romeno. Il tutto è stato quindi posticipato ad oggi, alla presenza del 29enne che ha partecipato di persona all'udienza.
Matraxia ha fatto sapere di essere in attesa di ricevere una copia del rigetto da parte del giudice romeno che ha preso la decisione.
Filippo Mosca è detenuto nel carcere di Porta Alba da 9 mesi e fino a poco tempo fa è stato costretto a condividere la cella con altre 24 persone, in spazi sporchi e con un buco nel pavimento in condivisione da usare come wc. Dopo il tentato accoltellamento ai suoi danni da parte di un altro detenuto avvenuto per futili motivi e in seguito alla pressione mediatica sul caso, il 29enne è stato trasferito in una cella "più decorosa" con altre 5 persone.