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Figlia sgridata perché usa il cellulare in classe, genitori irrompono a scuola e aggrediscono la prof

Secondo il racconto del sindacato degli insegnati, padre e madre dell’alluna si sarebbero introdotti senza autorizzazione nell’edificio scolastico del Piacentino minacciando l’insegnante aveva “osato” redarguire la figlia che usava il telefono cellulare.
A cura di Antonio Palma
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Sgridata dalla professoressa perché usava il cellulare in classe durante le lezioni, una giovane alunna di un Istituto comprensivo emiliano lo ha riferito ai genitori che per risposta hanno fatto irruzione a scuola durante l’orario di lezione aggredendo verbalmente e minacciando la docente. Il bruttissimo episodio è accaduto in provincia di Piacenza e ha fatto scattare l'immediata denuncia da parte della professoressa, assistita dai sindacati.

A dare notizia del fatto, avvenuto durate l'anno scolastico appena concluso, è stata la stessa Federazione GILDA-UNAMS spiegando di aver preferito divulgare pubblicamente il fatto ad anno scolastico concluso per non turbare ulteriormente la serenità degli studenti e non creare situazioni di polemica che potessero disturbare il delicato lavoro degli inquirenti.

Secondo il racconto del sindacato degli insegnati, padre e madre dell'alluna si sarebbero introdotti senza autorizzazione nell’edificio scolastico durante un normale giorno di lezione, dirigendosi subito verso la docente che era in corridoio e iniziando inveire contro di lei. "Hanno avvicinato la professoressa in corridoio esprimendole minacce di vario tipo, ciò dopo che l’insegnante aveva “osato” redarguire la figlia che usava il telefono cellulare durante una lezione" hanno spiegato dalla Gilda insegnanti.

La professoressa è rimasta così turbata dal fatto che nei giorni successivi ha persino temuto per la sua incolumità. Anche per questo, con il supporto della Gilda degli Insegnanti di Parma e Piacenza, ha sporto regolare denuncia all’autorità giudiziaria e ha chiesto poi alle competenti autorità scolastiche di provvedere a richiedere l’azione difensiva da parte dell’Avvocatura dello Stato

"I docenti nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali ed hanno poteri ‘autoritativi', aspetti giuridici che talvolta sfuggono. Per questo stiamo monitorando le varie realtà scolastiche del territorio per contrastare i fenomeni di delegittimazione e vilipendio dell’autorità del corpo docente, che spesso sono anche dovuti ad un becero aziendalismo che porta a considerare gli studenti e i loro genitori come clienti, e ad un esasperato permissivismo che calpesta il galateo"  ha to il coordinatore sindacale di Piacenza e Parma, Salvatore Pizzo, aggiungendo: " Non si esclude per il futuro, in casi simili, di chiamare in correità quanti a vario titolo dovessero agire giustificando l’indisciplina, il poco impegno per lo studio e i fenomeni delinquenziali che si consumano ai danni del corpo docente".

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