Fidanzati uccisi a Volvera, un’amica di Chiara Spatola parla del killer: “Era uno stalker, lei aveva paura”

"Chiara non ne poteva più, quell’uomo era un vero e proprio stalker: la aspettava tutti i giorni sotto casa, quello sguardo la spaventava. Lei e Simone non vedevano l’ora di trasferirsi, ormai contavano i giorni che li separavano dal trasloco".
Così un’amica di Chiara Spatola, la 28enne uccisa insieme al fidanzato Simone Sorrentino, 23 anni, a Volvera, in provincia di Torino, parla di Andrea Longo, il vicino di casa della coppia che pochi giorni fa ha tolto la vita a entrambi e poi si è suicidato.
Spatola aveva raccontato a famiglia e amici che da alcuni mesi, quando il 34enne, di professione autotrasportatore, si era trasferito nello stabile dove viveva con il compagno, non si sentiva sicura. L'uomo infastidiva la coppia, litigando con loro per futili motivi, e con il passare del tempo era diventato sempre più invadente.
Di recente aveva anche cominciato a rivolgere alla ragazza attenzioni indesiderate. "Lascia perdere quel ragazzino del tuo fidanzato, scegli un uomo vero come me", le avrebbe detto in alcune occasioni.
"Aveva paura del suo stalker, quell’uomo era ossessionato da lei — ha raccontato ancora l’amica al Corriere Torino —. Aveva iniziato a comportarsi con prepotenza, sottolineava di essere più grande e più forte di Simone. Un atteggiamento che Chiara non sopportava, poi ha iniziato ad avere paura quando ha notato che la aspettava sotto casa".
I due ragazzi si sarebbero dovuti trasferire a breve in un nuovo appartamento che avevano acquistato insieme a Rivalta, il 20 maggio dovevano concludersi i lavori di ristrutturazione. Così sarebbero riusciti anche ad allontanarsi dal vicino molesto.
Ma il pomeriggio del 24 aprile la coppia è rientrata a casa e i fidanzati sono stati uccisi con un coltello da sub dal 34enne che con la stessa arma si è tolto la vita. Stando a quanto emerso dalle indagini, l’assassino avrebbe agito con premeditazione, sorprendendo i due fidanzati alle spalle.
La Procura di Torino ha fatto acquisire una chiamata fatta da Longo al 118, avvenuta poche ore prima. Il 34enne aveva accusato un malessere e richiesto l’intervento dei medici, che avevano riscontrato difficoltà respiratorie dovute a stati d’ansia. I sanitari intervenuti avrebbero visto il coltello che il 34enne avrebbe usato per assassinare la coppia.