Fidanzati uccisi a Lecce, pm: “Ergastolo per De Marco, ha agito con premeditazione e crudeltà”
La Procura di Lecce ha chiesto la condanna all’ergastolo con isolamento diurno per un anno per Antonio De Marco, ventunenne ex studente di scienze infermieristiche reo confesso del duplice omicidio di Daniele De Santis e di Eleonora Manta, i due fidanzati uccisi nella loro casa di Lecce il 21 settembre del 2020. Armato di coltello il giovane aggredì sul pianerottolo e poi nell'appartamento i due fidanzati, colpendoli a morte con 79 coltellate. Eleonora Manta, 30 anni, era una dipendente Inps a Brindisi; Daniele De Santis, 33, era un arbitro di calcio di Lecce. Nell'abitazione in via Montello, a Lecce, i due ragazzi convivevano da qualche tempo. De Marco aveva vissuto con loro per un periodo e aveva pianificato il delitto della coppia messo a punto servendosi in un doppione delle chiavi di cui era in possesso.
Duplice omicidio aggravato da premeditazione e crudeltà
Il pm Maria Consolata Moschettini ha chiesto alla Corte d’assise di riconoscere il duplice omicidio aggravato dalla premeditazione e dalla crudeltà e di ritenere l'imputato perfettamente capace di intendere e di volere al momento dei fatti. In occasione dell'udienza dello scorso 15 marzo, i difensori dell'imputato avevano chiesto alla Corte di disporre una nuova perizia psichiatrica. Richiesta che è stata respinta dalla Corte presieduta da Pietro Baffa. La sentenza del processo è attesa per maggio.
I genitori: "L'ergastolo non allevierà il nostro dolore"
"Per me ci vorrebbero due ergastoli, perché le vittime sono due, non ci sarà mai una condanna giusta per lui. Poiché è molto giovane, prima o poi uscirà dal carcere e continuerà ad uccidere”, le parole di Rossana Carpentieri, la mamma di Eleonora Manta, che visibilmente provata ha commentato la richiesta di ergastolo per De Marco. "Il dolore non passerà mai e l'ergastolo non allevierà mai il nostro dolore. Le nostre ferite non si rimargineranno mai – ha aggiunto il papà di Daniele -. Normalmente si dice che il tempo attenua il dolore, per me il tempo aumenta il dolore e la rabbia. Un gesto del genere è immotivato".