Fidanzati di Lecce, De Marco: “Nessun coinvolgimento sentimentale, ho ucciso per rabbia”
"Il movente? Ero in preda alla rabbia". Antonio De Marco non ha saputo dire di più sui motivi che lo hanno spinto a porre fine alle vite di Daniele De Santis ed Eelonora Manta, fino a un mese prima suoi conoscenti. Nel corso dell'interrogatorio che ha convalidato il fermo di Antonio Giovanni De Marco, l'aspirante infermiere che ha confessato l'eccidio dei fidanzati di Lecce, il ventunenne non ha fatto grandi rivelazioni ma ha comunque risposto a tutte le domande degli inquirenti. Compresa quella su presunti innamoramenti. "Nessuno coinvolgimento sentimentale con le vittime" ha chiarito l'infermiere.
Difeso dai legali Andrea Starace e Giovanni Bellisario, il ventunenne oggi ha risposto a tutte le domande del pm Maria Consolata Moschettini, di fronte al gip Michele Toriello, nella casa circondariale di Lecce, dove si è svolto l'interrogatorio per la convalida del fermo. Lunedì scorso il giovane si era trincerato dietro ai ‘non ricordo' non riuscendo a spiegare come e perché sia maturato in lui il proposito omicida. Gli avvocati difensori hanno detto che valuteranno di chiedere una perizia psichiatrica per valutare la personalità del killer che ieri, per la prima volta, ha pronunciato parole di pentimento per il duplice omicidio di Eleonora Manta e Daniele De Santis.
"A mio avviso ci sarebbero gli estremi per un incidente probatorio o comunque per poter ritornare nella casa e rievocare i ricordi in modo da poter ricostruire la dinamica dei fatti". Prima di oggi, De Marco aveva accennato solo un labile movente circa la rabbia per la felicità della coppia. De Marco era stato affittuario di una stanza nel B&B di De Santis nel mese di agosto. In quelle settimane la coppia aveva coabitato saltuariamente con l'infermiere, dopo di che, avendo deciso di convivere stabilmente con Eleonora, Daniele aveva chiesto al suo affittuario di lasciare la stanza. Senza protestare, il giovane aveva addirittura lasciato la camera prima di quanto richiesto e riconsegnato le chiavi. Ne aveva tenuto per sé una copia, quella utilizzata lo scorso lunedì 21 settembre, quando si è introdotto nell'appartamento con l'intenzione di sequestrare, torturare e uccidere i fidanzati.
Il suo piano è riuscito solo a metà. De Marco ha pugnalato a morte Eleonora e Daniele, ma è scappato immediatamente dall'appartamento rinunciando alla messa in scena teatrale che aveva pianificato per lasciare ‘il segno". Le urla delle vittime, infatti, hanno destato l'attenzione dei vicini e fatto scattare immediatamente i soccorsi. Quando è stato arrestato, De Marco si è limitato a chiedere: "Da quando mi stavate pedinando?":