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Fiat, stavolta si impacchettano gli operai: “Anche noi col cuore infranto” (FOTO)

Questa volta ad essere “infranto” è il cuore dei lavoratori: dopo l’operazione di ‘parking marketing’ della scorsa settimana da parte dell’azienda, oggi a Termini Imerese e a Nola i dipendenti hanno deciso di protestare contro la Cig usando la stessa tecnica.
A cura di Biagio Chiariello
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Sei cassaintegrati del reparto logistico Fiat di Nola, in provincia di Napoli, questa mattina hanno manifestato contro la cassa integrazione davanti lo stabilimento di Pomigliano d'Arco. Proprio come aveva fatto il Lingotto qualche giorno fa con le auto dei lavoratori con marchio stranieri, anche loro hanno deciso di impacchettarsi. "Caro Marchionne nonostante abbiamo il cuore infranto, perché deportati ingiustamente 5 anni fa a Nola, la lotta dei 316 per il reintegro a Pomigliano non si ferma", si legge sul grande cuore ("spezzato") che i lavoratori si sono appuntati sul petto dopo essersi letteralmente imballati. "Per Marchionne siamo auto straniere, per questo ci siamo impacchettati", hanno urlato i cassaintegrati rivestiti di cellophane, chiedendo il reintegro al vico dopo 5 anni di Cig.

Anche nello stabilimento Fiat siciliano di Termini Imerese il problema riguarda le casse integrazioni. In questo caso è stato impacchettato il cancello della fabbrica ed esposto un cartello con la scritta "anche tu ci spezzi il cuore", rivolto all'ad Marchionne. La cig darà copertura fino al 31 dicembre, come deciso dall'incontro tra Regione siciliana, azienda, rappresentanti del governo e dei lavoratori.

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