Ferrara, 29enne muore per meningite fulminante: era appena stato dimesso dall’ospedale
Si è sentito male, con febbre altissima, e si è presentato al pronto soccorso. Dopo alcuni accertamenti è stato dimesso ma neanche 24 ore dopo è peggiorato fino alla morte. A uccidere Pier Paolo Padovani, 29 anni di Ferrara, è stata una meningite da meningococco ma sulla vicenda ci sono molte ombre, al punto che è stata aperta un'inchiesta per omicidio colposo. Per far luce sulle eventuali negligenze dei sanitari, il pubblico ministero Fabrizio Valloni ha disposto l'autopsia sul corpo del ragazzo e il sequestro delle cartelle cliniche. Tutto è cominciato alla fine della scorsa settimana: Pier Paolo aveva mal di testa e febbre molto alta così ha deciso di andare a farsi visitare all'ospedale di Cona.
Al termine degli accertamenti, intorno all’1.40 di domenica sera, viene dimesso e, come spiegano dal Sant’Anna, "indirizzato alla valutazione del medico curante". Ma le sue condizioni continuano a peggiorare. Così lunedì alle 15 torna al pronto soccorso, stavolta in ambulanza. A questo punto viene ricoverato in rianimazione, dove il suo cuore cessa di battere alle 20.06. Il verdetto dei laboratori ospedalieri sulla tragedia avvenuta a Cona arriva nella giornata di martedì ed è di quelli che fanno paura: meningite da meningococco. Tutte le persone entrate in contatto con Pier Paolo, circa un centinaio tra familiari, medici, infermieri e altri pazienti in attesa al pronto soccorso, vengono sottoposte a profilassi.
È a questo punto che scatta anche la denuncia della famiglia, assistita dall’avvocato Monica Tartari. "I familiari di Pier Paolo stanno cercando di capire cosa sia accaduto – ha dichiarato il legale –. Abbiamo presentato una querela e ora aspettiamo che la procura faccia i suoi passi". Il sospetto dei congiunti di Padovani è che il 29enne sia stato "dimesso troppo in fretta" e senza una diagnosi esatta del malessere che poi gli è costato la vita. Come riporta Il resto del Carlino è tuttavia probabile che i medici diano estati indotti in errore da una rara malattia ematologica della quale il ragazzo soffriva da alcuni anni e per la quale era in cura. Per capire qualcosa di più e per valutare eventuali responsabilità bisognerà però aspettare l’esito dei prossimi atti di indagine, a partire dall’autopsia. Intanto tutta la comunità locale è sotto choc, a partire dal sindaco Alan Fabbri: "Conoscevo Pier Paolo da quando è nato – ha detto -, sono legato personalmente a tutta la sua famiglia e condivido con tutti i suoi cari e con gli amici il profondo dolore per la sua scomparsa. Mi auguro che al più presto sia fatta chiarezza su quanto accaduto nelle sue ultime ore di vita, perché troppi interrogativi sono rimasti aperti".