Femminicidio Taurisano, Galati ha ucciso la moglie con 20 coltellate ed è andato a bere whisky al bar
Subito dopo aver ucciso la moglie Aneta Danelczyk a coltellate, sabato pomeriggio in casa a Taurisano, Albano Galati si è recato al bar ancora sporco di sangue per farsi servire e bere un whisky. La terribile ricostruzione emerge dal racconto di un testimone raccolto dagli inquirenti e divenuto parte dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip nei confronti del 56enne. Quel terribile pomeriggio del 16 marzo scorso, Galati infatti è stato visto sporco di sangue in un bar del paese a bere whisky prima che si presentasse in commissariato per raccontare il delitto della moglie.
Secondo l'autopsia condotta sul corpo della 49enne, Aneta Danelczyk sarebbe stata colpita con oltre 20 coltellate, soprattutto nella parte del torace e dell’addome. Fatale una profonda ferita al braccio destro provocata da uno dei fendenti che ha reciso l’arteria in maniera letale. La donna sarebbe stata colpita sia con un coltello da cucina con una lama di 18 centimetri che con un taglierino.
La donna infatti avrebbe cercato di difendersi dalla furia del marito che però non ha desistito, colpendola ripetutamente e sferrando alcuni fendenti anche alla vicina di casa della vittima, che era intervenuta nel tentativo di fare scudo con il corpo ad Aneta. L'uomo, il cui arresto è stato convalidato, infatti deve rispondere di omicidio ma anche di tentato omicidio.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, l'uomo sabato scorso, intorno alle 17, ha raggiunto l’abitazione di via Corvaglia a Taurisano dove viveva la 50enne col figlio 11enne, con la scusa di dover vedere il piccolo. Dopo una lite, Galati ha ferito Aneta Danelczyk con un taglierino, inseguendola poi fino all’abitazione della vicina, dove la donna aveva cercato riparo e dove l'uomo infine l'ha accoltellata a morte.
Glati, che si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice e si è chiuso in tanti "non ricordo" dopo aver riferito ai poliziotti di avere ucciso la moglie nelle ore dopo il femminicidio, resta rinchiuso presso il carcere di Borgo San Nicola. “Galati non sta bene, è ancora molto provato sia fisicamente che psicologicamente" sostengono i suoi legali, spiegando che l'uomo era già in cura con psicofarmaci. Probabile la richiesta di una perizia psichiatrica.