Femminicidio Sara Buratin, la sorella: “Mai confidenze sull’ex marito”. Lutto cittadino per i funerali
Sara Buratin non aveva mai parlato ai familiari di comportamenti oppressivi da parte dell'ex compagno, Alberto Pittarello, l'uomo con il quale aveva avuto una figlia oggi 15enne. A raccontarlo è Angela Buratin, sorella della 41enne uccisa a Bovolenta. La donna era da poco tornata a casa della madre dopo la fine della relazione con Pittarello. Secondo i familiari, però, la 41enne non aveva mai parlato di maltrattamenti e comportamenti ossessivi.
"In queste ore – ha raccontato la sorella al Gazzettino – stiamo cercando di rimettere insieme i pezzi e proviamo a farlo nonostante sia difficilissimo. Non riusciamo a darci una spiegazione, non riesco io per prima, anche se ci penso, anche se mi sforzo. Nei diciassette anni in cui sono stati insiemeSara non mi ha mai raccontato nulla che facesse pensare ad un epilogo così, nemmeno in confidenza. Non una discussione finita in modo violento, non un gesto, non un momento che l’avesse messa in allarme. Mai".
"Sara era un sole. Era mia sorella, certo, ma era un sole per tutti. Piena di energia, sorrisi, voglia di vita. Noi ora dobbiamo solo pensare a come fare ad andare avanti e a come affrontare il dolore. Che non passa. Che cresce ogni minuto. E ogni giorno continuerà ad esserci".
L'ultimo messaggio di Pittarello prima dell'omicidio
Alberto Pittarello, 39 anni, aveva chiesto un giorno di ferie dal lavoro. Proprio il martedì, il giorno in cui Sara Buratin era a casa dal lavoro. Secondo quanto reso noto, l'uomo avrebbe ucciso l'ex compagna intorno alle 10 del mattino, mentre la figlia era a scuola, per poi gettarsi nel fiume Bacchiglione con il furgoncino Nissan che usava per spostamenti privati. Il corpo è stato trovato nel furgone, con la cintura di sicurezza ancora inserita.
"Negli ultimi giorni era un po’ meno allegro del solito, ma niente di particolare – ha raccontato il titolare dell'azienda nella quale il 39enne lavorava – Tutti hanno i loro periodi storti. Non ci aveva detto niente sulla compagna, non sapevamo si fossero lasciati. Quella giornata di ferie per noi non era sospetta, ci aveva detto di averne bisogno per motivi familiari e non ci è sembrato strano. Molto spesso prendeva la giornata libera il martedì, quando Sara era a casa dal lavoro".
Pochi minuti prima di uccidere l'ex compagna, Pittarello aveva contattato un amico su WhatsApp. Un paio di messaggi inviati tra le 9 o le 10, all'apparenza banali. "Come stai?" aveva scritto all'amico. Lui aveva risposto secco: "Sto lavorando".
Poco dopo quello scambio di messaggi, il 39enne ha raggiunto la ex nel capannone degli attrezzi della villetta di sua madre e l'ha uccisa con 20 coltellate. L’autopsia sul corpo di Buratin è stata conferita nella giornata di ieri al medico legale Barbara Bonvicini e farà piena luce sulla dinamica del delitto.
I funerali di Sara Buratin e il lutto cittadino
"Mi sento di poter dire che nulla verrà lasciato al caso e le porte del municipio di Bovolenta saranno sempre aperte per chi ora sta soffrendo" A parlare è la sindaca del piccolo paese di 1.500 anime, che ha annunciato il lutto cittadino per i funerali. "Voglio pensare alla figlia adolescente di Sara che nell'arco di pochi istanti si è ritrovata senza genitori. È lei la terza vittima di questa tragica storia e noi dovremo fare rete per aiutarla a crescere sana nonostante tutto".
"Per il giorno dei funerali di Sara sarà proclamato il lutto cittadino" anticipa la sindaca. "Quello che chiedo alla mia gente è di non dimenticare questa storia di violenza, ma di farne tesoro. Non bisogna sottovalutare alcun dettaglio perché purtroppo l'esperienza ci insegna che i femminicidi non si stanno fermando e pur parlandone tanto, evidentemente non si sta ancora facendo abbastanza per educare le persone ad un concetto sano di amore".