Femminicidio Miglianico, il killer di Eliana: “Non volevo fuggire: bagagli pronti per il carcere””
Non aveva intenzione di fuggire Giovanni Carbone, l'uomo di 39 anni che ha ucciso a colpi di pistola la compagna, la 41enne Eliana Maiori Caratella, nella sua casa di Miglanico, in provincia di Chieti. Questa mattina si è svolto in videoconferenza dal carcere di Lanciano, dove si trova dalla serata di lunedì, l'interrogatorio di garanzia.
Dinanzi al giudice per le indagini preliminari del tribunale di Chieti, Luca De Ninis, l'uomo, arrestato con l'accusa di omicidio volontario, ha negato di aver organizzato una fuga dopo aver sparato alla compagna, spiegando che le valigie trovate in casa dagli inquirenti erano in realtà quelle che aveva preparato lui stesso per il carcere.
Alla presenza del suo difensore di fiducia, l’avvocato Franca Zuccarini, durante l'interrogatorio di convalida dell'arresto, il 39enne ha detto di aver preparato due bagagli perché sapeva che, una volta costituito, sarebbe stato arrestato. Al gip ha poi spiegato di aver acquistato la pistola per difesa personale, pur non avendo alcun porto d'armi. Il giudice, al termine dell'interrogatorio, si è riservato l’ordinanza.
Carbone è accusato di omicidio volontario, di detenzione e porto illegale della pistola in luogo pubblico e di ricettazione dell’arma stessa. Secondo quanto denunciato dall'avvocato Maria Franca D’Agostino, presidente della Commissione pari opportunità della Regione Abruzzo, Eliana aveva denunciato il compagno un anno fa per averla minacciata con un'arma, pistola che deteneva in maniera illegale. Ciò nonostante non sarebbe stato preso nei suoi confronti alcun provvedimento, costituendo di fatto, dinanzi al femminicidio un "fallimento dello Stato".