Femminicidio Giulia Cecchettin, sabato Turetta in Italia: si ipotizza l’aggravante della crudeltà
Filippo Turetta, il giovane accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin con almeno 27 coltellate e di averne poi abbandonato il cadavere in un crepaccio sulle sponde del lago di Bracis, potrebbe essere estradato in Italia già dopodomani, sabato 25 novembre. È quanto fanno trapelare fonti dell'Interpol, secondo cui l'indagato – fermato in Germania dalla polizia tedesca dopo una fuga in macchina durata otto giorni – potrebbe essere riportato nel nostro Paese con un volo militare a bordo del quale ci saranno gli uomini dell'Arma dei Carabinieri dello ‘Scip', il Servizio di cooperazione internazionale di Polizia di cui fa parte anche la polizia di Stato, la guardia di Finanza e la polizia Penitenziaria.
Quando e come arriva in Italia Filippo Turetta
Ancora non è stato comunicato l'aeroporto dove atterrerà l'aereo e se si tratterà di uno scalo civile o militare di Roma o del nord Italia. Lungo il viaggio, verranno predisposti servizi di ordine pubblico per evitare azioni dimostrative nei confronti di Turetta. Una volta che l'indagato sarà in Italia, gli verrà notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Venezia e nel giro di due giorni verrà sottoposto all'interrogatorio di garanzia davanti ai magistrati italiani e alla sua difesa. Il rimpatrio di Turetta con un volo militare anziché con uno di linea insieme ad altri passeggeri si è reso necessario a causa del clamore che la vicenda ha avuto.
Quando si farà l'autopsia di Giulia Cecchettin
L'autopsia di Giulia Cecchettin, se le operazioni di rimpatrio di Turetta avverranno nei tempi previsti, dovrebbe essere effettuata il primo dicembre. La procura di Venezia non ha ancora nominato il consulente medico legale che effettuerà l'esame, ma i familiari della vittima hanno scelto come consulente anatomopatologo il dottor Antonello Cirnelli. La procura di Venezia potrebbe successivamente introdurre l'aggravante della crudeltà nel capo d'accusa contestato all'indagato. Anche se non dovesse configurarsi la premeditazione, rimarrebbe comunque in piedi quella specifica della crudeltà, per le modalità con cui Giulia sarebbe stata uccisa e per come il presunto assassino avrebbe infierito sulla ragazza.