Femminicidio Giada Zanola, il parroco a Fanpage: “Andrea mi chiamò per dirmi che il matrimonio era annullato”
Quando Don Alessandro Spiezia, circa un mese fa, ha ricevuto l'ultima chiamata da parte di Andrea Favero non poteva immaginare cosa sarebbe accaduto : "Non ci sposiamo più, annulliamo tutto". "Io – dice il parroco a Fanpage.it – gli avevo risposto stupito, ‘Ma come? Non volete almeno pensarci e parlarne insieme?' Andrea però era stato tassativo, mi aveva detto che non erano più sereni e che non se la sentivano".
Da quando ha saputo della morte di Giada Zanola, lanciata dal cavalcavia della A4 e per cui è indagato il compagno Andrea Favero, il parroco di Vigonza don Alessandro Spiezia continua a farsi domande. "Potevo intuirlo?", "Potevo aiutarli?", "Non ho guardato abbastanza?".
Era lui, racconta a Fanpage.it, che avrebbe dovuto celebrare il matrimonio tra Giada e Andrea. "Erano arrivati a Vigonza da un anni, ma io li avevo conosciuti circa due anni fa in occasione del battesimo del loro bambino. Avevano in programma di trasferirsi in paese e di far iniziare al piccolo il percorso nella nostra parrocchia. Subito dopo il battesimo avevano iniziato a pensare al matrimonio".
"Sembrava una coppia come tante, ‘normale' – ricorda don Alessandro -, poi il concetto di normalità trova il tempo che trova, ma all'apparenza non avevo notato nessuna particolarità. Certo, ripensandoci mi chiedo se avessi dovuto prestare più attenzione, ma in quel frangente mi sembravano sereni".
Il corso prematrimoniale, tuttavia, non era ancora stato intrapreso: "Avevamo fatto due incontri e poi alcune telefonate con Andrea, era lui a chiamarmi di solito. Ma avevamo discusso per lo più di questioni organizzative, anche legate al fatto che lui usciva da una precedente relazione".
Tra gli elementi legati all'organizzazione c'era stato il posticipo della data, inizialmente fissata per l'1 giugno 2024, poi slittata al 21 settembre: "Andrea mi aveva detto che non ce la facevano con i tempi – ricorda il parroco -, così ho guardato le disponibilità mie e della chiesa e abbiamo fissato un nuovo giorno".
Un particolare, il posticipo del matrimonio, che potrebbe coincidere con l'inizio della crisi di coppia: i due pare vivessero da separati in casa da marzo. Giada avrebbe avuto un'altra relazione con un uomo con cui presto sarebbe andata a lavorare, Andrea, secondo quanto riferito agli inquirenti nelle ore successive alla morte della compagna, temeva di non poter più vedere il bambino. Alla migliore amica, invece, Giada diceva di avere paura che il convivente la drogasse in qualche modo e inviava alla stessa foto dei lividi che le liti con lui le avrebbero lasciato sul corpo.
"La notizia della morte di Giada, conclude Don Alessandro, è un dramma che ha sconvolto tutta la nostra comunità e di cui ancora non riusciamo a capacitarci".