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L'omicidio di Francesca Deidda

Femminicidio Francesca Deidda, i sommozzatori dei Carabinieri cercano in mare l’arma del delitto

Sono iniziate le operazioni dei sommozzatori dei Carabinieri e dei tecnici del Ris di Cagliari impegnati nelle ricerche del martello che il 43enne Igor Sollai avrebbe utilizzato per uccidere la moglie Francesca Deidda. Per sei mesi l’uomo aveva negato qualsiasi coinvolgimento, ma tre settimane fa ha confessato il femminicidio. Si cerca anche il cellulare della vittima.
A cura di Eleonora Panseri
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Sono iniziate le operazioni dei sommozzatori dei Carabinieri e dei tecnici del Ris di Cagliari impegnati nelle ricerche del martello che il 43enne Igor Sollai avrebbe utilizzato per uccidere la moglie Francesca Deidda, 42 anni. Per sei mesi l'uomo aveva negato qualsiasi coinvolgimento, ma tre settimane fa ha confessato il femminicidio.

Il 43enne ha ricostruito quanto accaduto nei due interrogatori avvenuti in carcere, dove è detenuto da luglio, davanti al sostituto procuratore Marco Cocco che gli contesta l'omicidio volontario premeditato aggravato, l'occultamento di cadavere e la sostituzione di persona.

Le ricerche si stanno concentrando nello specchio di mare vicino al ponte della Scafa, lungo la statale 195 per Capoterra, dove Sollai ha detto di aver gettato sia il martello che il cellulare della vittima. Gli inquirenti stanno scandagliando l'area palmo a palmo.

Il cadavere della donna era stato ritrovato il 18 luglio scorso, nascosto in un borsone nero abbandonato nelle campagne tra Sinnai e San Vito, nei pressi della vecchia statale 125. La donna risultava scomparsa dal 10 maggio.

Durante gli interrogatori, Sollai ha fornito dettagli sull'arma del delitto, riconoscendola in alcune fotografie mostrate dagli investigatori. Le operazioni proseguono con l'obiettivo di recuperare elementi cruciali per confermare la dinamica dell'omicidio.

Ancora non è stato chiarito, invece, il movente del femminicidio. Nel secondo interrogatorio, avvenuto pochi giorni fa, il 43enne ha risposto per cinque ore alle domande del pm negando di aver premeditato il delitto.

L'uomo ha anche detto di non aver ucciso la moglie per motivi economici. Secondo la Procura, invece, Sollai aveva un'amante e la morte della donna gli avrebbe permesso di intascare l'assicurazione sulla vita, da circa 100mila euro, che la coppia aveva stipulato insieme.

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