Femminicidio Emanuela Massicci, disposta l’autopsia: probabilmente massacrata di botte
È stato conferito oggi dalla Procura di Ascoli Piceno l'incarico di effettuare l'autopsia sul corpo di Emanuela Massicci, la donna di 45 anni uccisa ieri dal marito Massimo Malavolta, di 48 anni. L'uomo, tuttora ricoverato all'ospedale Mazzoni a seguito del tentativo di suicidio, ieri è stato sedato dai medici della rianimazione ed oggi è stato svegliato, ma sarebbe ancora in stato di agitazione.
È stata intanto fissata per domani mattina l'udienza di convalida dell'arresto effettuato dai carabinieri di Castignano e del comando provinciale di Ascoli. Malavolta è accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela. L'appuntamento è fissato per le 10,30 presso il tribunale di Ascoli Piceno. Probabilmente il gip si occuperà solo della convalida e rinvierà per l'interrogatorio, visto che al momento l'uomo, difeso dall'avvocata Saveria Tarquini, non sembra in condizioni di affrontarlo.
Accettato l'incarico dal procuratore Umberto Monti e dal sostituto Gabriele Quaranta, i medici legali dell'Ast di Ascoli, Sabina Canestrari e Francesco Brandimarti, hanno deciso di sottoporre il corpo di Emanuela Massicci già oggi ad una Tac, necessaria per stabilire la causa della morte, verosimilmente riconducibile ai tanti colpi che Malavolta ha scagliato contro la moglie in varie parti del corpo. Domani mattina verrà invece eseguita l'autopsia che servirà a chiarire altri aspetti, come la dinamica dell'aggressione. Nel pomeriggio è fissata un'ispezione medica su Malavolta.
I carabinieri sentono i conoscenti di Emanuela Massicci e Massimo Malavolta
Intanto i carabinieri di Ascoli Piceno stanno sentendo persone che negli ultimi tempi hanno frequentato Emanuela e suo marito Massimo. Si vuole capire se nelle scorse settimane, ma anche più indietro nel tempo, vi erano state avvisaglie che qualcosa non andava all'interno della coppia scatenando la furia omicida dell'uomo che ieri mattina ha assassinato la donna, mentre in un'altra stanza dell'abitazione di Ripaberarda, a Castignano (Ascoli Piceno), erano presenti i loro due bambini.
Emanuela era maestra elementare, ma senza una cattedra tutta sua. Veniva di conseguenza chiamata per le supplenze. L'ultima è stata dal 14 ottobre al 25 novembre, all'Isc don Giussani di Ascoli Piceno, che l'aveva destinata al plesso della frazione ascolana di Poggio di Bretta. Stando a quanto emerso finora, la donna non era preoccupata per sé stessa, non aveva manifestato paure o altro da far sospettare una situazione difficile. Era invece preoccupata per la salute di uno dei figli, tanto da aver preso diversi permessi per sottoporlo a delle visite mediche. Per motivi suoi di salute si era assentata l'ultima settimana dal lavoro. Gli uomini dell'Arma stanno cercando di capire per quale patologia gli erano stati rilasciati i certificati.
Nel frattempo i genitori della donna hanno nominato un loro legale, l'avvocato Nazario Agostini, per poter seguire gli accertamenti medici disposti dalla Procura di Ascoli. In queste ore il cadavere della donna viene sottoposta a Tac, mentre domani mattina verrà eseguita l'autopsia. "Darò il mio contributo al compiuto accertamento del fatto – ha detto Agostini – è quanto debbo allo straziante ma dignitoso dolore della famiglia di Emanuela e ai due bambini che sono amorevolmente accuditi dai nonni materni".
La presunta dinamica del femminicidio
Stando a quanto emerso al momento Massimo Malavolta ha ucciso la moglie in camera da letto, probabilmente picchiandola a morte. Poi anche lui ha cercato di tagliarsi le vene e ha chiamato i suoi genitori a San Benedetto del Tronto, dicendo loro che la moglie aveva accusato un malore. Sono stati loro ad allertare i soccorsi.
Ad aprire al personale del 118, i due figli della coppia, di 11 e 12 anni. Non avevano assistito alla morte della madre. I soccorritori hanno forzato la porta della camera da letto, chiusa dall'interno. Malavolta era seduto sul letto, il coltello ancora in mano, accanto al corpo della donna. Emanuela Massicci, maestra supplente in varie scuole della zona, non aveva mai denunciato il marito, fa sapere la procura di Ascoli Piceno.