Femminicidio Cagliari, il figlio della vittima: “Non meritavi fine così crudele”
"Mammina Bella. Un destino così crudele, mamma, che non ti meritavi. Ho il cuore lacerato e nessuna parola può descrivere il vuoto che viene lasciato quando succedono e si fanno gesti come questi sopratutto quando viene fatto alla persona che ti ha dato la vita". Così Antonio Murtas, il figlio ventottenne di Marisa Pireddu, uccisa con 40 coltellate dal marito Giovanni Murtas nell'abitazione di via Turati a Serramanna (Cagliari). Nel lungo post, pubblicato domenica notte su Facebook, Antonio scrive ancora: "Mamma oggi ti ho fatto volare in cielo come un angelo. Solo io e te sappiamo che non è un addio".
Il dramma è avvenuto mercoledì scorso al culmine di una lite. Ad attirare l'attenzione dei vicini sono state proprio le urla strazianti della donna, colpita con quaranta fendenti. Proprio il cognato, il fratello del femminicida, è intervenuto nella casa dei parenti allertato dai lamenti, ritrovando Marisa esanime e suo fratello Giovanni in gravi condizioni. Dopo aver ucciso la moglie, infatti, il 57enne si è autoinflitto una coltellata nel tentativo di suicidarsi. Antonio, il figlio ventottenne della coppia che oggi piange la madre uccisa, non si trovava in casa al momento dell'aggressione. Immediatamente soccorso, Giovanni Murtas è stato ricoverato in ospedale, piantonato. Per lui l'accusa è di omicidio volontario.
Il delitto ha suscitato sconcerto e rabbia nella comunità di Serramanna, dove Marisa era conosciuta per essere una signora gentile, riservata, educata. Quanto a suo marito, è stato descritto come un uomo litigioso, soprattutto con i vicini. Nessuno, tuttavia, immaginava che potesse rendersi responsabile di un gesto così feroce.