Femminicidio Bologna, la vicina: “Quell’uomo era una furia. Gli ho detto di smettere, non ascoltava”
"Quando mi resa conto di quello che stava succedendo ho urlato ‘Basta, basta, basta!' ma non è contato niente, perché quell’uomo era una furia". Sono le parole della vicina di Alessandra Matteuzzi, la donna di 56 anni uccisa davanti la sua abitazione in via dell’Arcoveggio, a Bologna. La furia di cui parla è quella del fidanzato Giovanni Padovani, calciatore in serie D per la Sancataldese: l'uomo l’ha massacrata utilizzando anche un martello.
Al Corriere della Sera, la stessa vicina (che ha preferito restare anonima) ha confermato che Padovani era solito appostarsi sotto casa della donna, anche negli ultimi giorni.
"Lui la tampinava — spiega — si vedeva spesso in cortile anche quando lei non c’era. Pure lunedì era qua, poi sono andati via insieme, credo a prendere un caffè qua vicino, perché poi sono tornati poco dopo. Poi non l’ho più visto, ma lui spesso arrivava fin dentro al cortile. Quando l’hanno portata via, ieri, la donna era una maschera di sangue".
La coppia aveva avuto una relazione perlopiù a distanza (visto che il 26enne calciatore, militava per un club siciliano). Da gennaio però l’atteggiamento di lui sarebbe divenuto quasi persecutorio, la donna viveva nella paura: aveva anche provato a denunciarlo ai carabinieri, ma non era ancora stati presi provvedimenti.
Io l’avevo sentita alcune settimane fa quando mi scrisse che era impaurita da quest’uomo", racconta Yacoub, altro vicino di casa e amico di Sandra — mi aveva detto ‘Guarda, a breve vado dalla polizia'. Però sai, uno non può mai sapere se può essere una cosa solo sentimentale o che si concluda così da un giorno all’altro.
Anche la sorella della vittima conferma che la relazione con Padovani era diventato un incubo. La donna aveva presentato l'ultima denuncia ai carabinieri il 29 luglio. Stefania è stata l'ultima persona a sentire Sandra, proprio nei momenti in cui veniva aggredita a morte. Purtroppo non è riuscita a salvarla. Nel pomeriggio le aveva inviato un messaggio:
Mi voleva vedere, perché era disperata. Infatti, è venuta a casa nostra e poi ci ha detto che comunque sarebbe voluta tornare a casa perché aveva un cane, che ora sta con me, che è malato e non voleva lasciarlo solo".
Alla fine la 56enne ha deciso comunque di recarsi a casa "anche se io non volevo lasciarla andare da sola, perché avevo capito che l'uomo la stava aspettando sotto casa, ma lei mi ha poi detto che se ne era andato. Lui, però, aveva scavalcato il cancello ed era ancora lì". E quel che è accaduto dopo è storia nota…