Femminicidio Auriane Nathalie Laisne ad Aosta: sì all’estradizione in Italia del sospettato Sohaib Teima
Sì all’estradizione in Italia di Sohaib Teima, il ventunenne italo-egiziano di Fermo sospettato dell'omicidio della sua compagna, la ventiduenne francese Auriane Nathalie Laisne, trovata morta il 5 aprile scorso in una chiesetta diroccata sopra La Salle, in Valle d’Aosta.
La decisione della chambre d'instruction della Corte d'appello di Grenoble, in Francia, che appunto ha concesso l'estradizione del giovane, era attesa per oggi. A confermare la notizia all’Ansa è stata l’avvocata italiana del giovane, Lucia Lupi.
A chiedere la consegna del giovane marchigiano era stata la procura di Aosta con un mandato d'arresto europeo. Secondo gli inquirenti, Sohaib Teima avrebbe ucciso Auriane Nathalie Laisne verso la fine di marzo, probabilmente tra il 26 e il 27. Poi sarebbe tornato in Francia, dove è stato arrestato. “Si tratta di un classico femminicidio che è stato determinato da un movente di possesso e di annullamento della volontà della vittima”, aveva detto il pm di Aosta facendo il punto sulle indagini per l’omicidio della giovane francese.
Dal giorno del suo arresto il ventunenne ha sempre respinto le accuse ribadendo la sua innocenza. Lo ha fatto anche nel corso dell’ultima udienza tenutasi presso Corte d'appello di Grenoble, dove il giovane è attualmente detenuto, durante la quale aveva appunto negato di aver ucciso la ragazza e aveva anche chiesto di poter essere estradato in Italia. Il giovane si era limitato a dire di non aver violato il divieto di avvicinamento ad Auriane (che in precedenza lo aveva denunciato per maltrattamenti) perché lei gli avrebbe mentito dicendo di aver ritirato la denuncia. "Io ho sempre rispettato il divieto ma lei mi aveva detto di aver ritirato la denuncia, per questo eravamo insieme".
Teima è accusato dalla procura di Aosta dell'omicidio di Auriane Leisne e, in precedenza, di maltrattamenti in famiglia sempre ai danni della ragazza. Su quest'ultimo fascicolo, verrà giudicato domani dal tribunale francese. All'udienza di domani a Grénoble il giovane dovrà comparire in aula ed è anche possibile che la sentenza non venga pronunciata il giorno stesso. I tempi per il rientro in Italia, dunque, per il momento non sono noti.