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Palermo: donna uccisa a coltellate dall’amante. Era incinta, minacciava di dirlo alla moglie

Ana Maria Lacramioara Di Piazza, una donna di 30 anni di origini romene residente a Giardinello, in provincia di Palermo, è stata uccisa con diverse coltellate. Fermato l’amante, l’imprenditore italiano di 50 anni Antonino Borgia. L’avrebbe uccisa perché la donna minacciava di rivelare alla moglie di essere incinta.
A cura di Davide Falcioni
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Ana Maria Lacramioara Di Piazza, una donna di 30 anni di origini romene residente a Giardinello, in provincia di Palermo, è stata uccisa con diverse coltellate. La tragedia si è consumata ieri mattina ma è stata scoperta solo in serata. I carabinieri nel giro di poche ore hanno già individuato il presunto assassino. E' stato fermato infatti un uomo di 51 anni, Antonino Borgia. Si tratta di un imprenditore di Partinico con il quale la vittima aveva una relazione.  Il corpo della donna è stato ritrovato nelle campagne tra Balestrate e Partinico, lungo la statale 113. Borgia, posto sotto interrogatorio dagli inquirenti, ha confessato il delitto: la vittima gli aveva rivelato di essere incinta e minacciava di dire tutto alla moglie dopo una richiesta di denaro. Dopo aver commesso l'omicidio il 50enne come se nulla fosse è andato dal barbiere.

La trentenne e l'imprenditore si sono incontrati nella zona di Balestrate: lei è salita a bordo del furgone dell'amante in un cantiere dove l'impresa di Borgia, che realizza piscine, stava svolgendo dei lavori. La donna aveva chiesto dei soldi all'uomo, circa 3 mila euro. Lui poche ore prima aveva promesso di darglieli, ma una volta arrivati al cantiere, dopo un rapporto sessuale, tra i due è scoppiata una lite. A quel punto Borgia ha estratto un coltello e ha ferito la donna alla pancia. Lei si è data alla fuga ma l'imprenditore l'ha rincorsa facendola risalire sul furgone e promettendole che l'avrebbe accompagnata all'ospedale. Lungo la strada però i due hanno ricominciato a litigare. Alla fine lui l'ha colpita in testa con un bastone e poi le ha tagliato la gola, nascondendo infine il corpo nelle campagne. Le aggressioni sarebbero state segnalate ai carabinieri della compagnia di Partinico da due testimoni che hanno chiamato in caserma.

Femminicidi in aumento, nel 2018 sono stati 142

In Sicilia è dunque andato in scena l'ennesimo femminicidio, fenomeno in drammatico aumento: secondo l'Eures, infatti, nel 2018 in Italia sono state uccise 142 donne, il numero più alto mai censito da quando si effettuano le rilevazioni di questo tipo. A rendere questi dati ancora più drammatici il fatto che ad aumentare nel 2018 sono stati soprattutto i femminicidi commessi in un contesto familiare e affettivo con un +6,3% rispetto all'anno precedente, da 112 a 119. In casa infatti si è consumato in generale l’85,1% dei delitti con vittime femminili. Sempre più spesso a uccidere è proprio il partner. L'anno scorso 78 vittime, pari al 65,6% del totale, hanno trovato la morte all’interno della coppia, di queste  il 75,6% erano ancora conviventi mentre il 24,4% sono state uccise da un ex partner mentre diminuiscono gli omicidi maturati negli ambiti “di prossimità” come  le donne assassinate da conoscenti, in ambito lavorativo o di vicinato. Gelosia e possesso sono ancora i moventi principali dietro i delitti (32,8%), mentre più marginali le liti e i dissapori. Sono in costante aumento le violenze sessuali denunciate, che raggiungono nel 2018 le 4.886 unità, con una crescita del 5,4% sul 2017.

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