Femminicidio a Bologna, donna uccisa con una mazza dall’uomo che la perseguitava
Una donna è stata uccisa nella serata di ieri, martedì 23 agosto, a Bologna. La vittima, una italiana di 56 anni che si chiamava Alessandra Matteuzzi, è stata colpita con una mazza e con altri oggetti contundenti tra cui anche un martello.
L’omicidio si è consumato in via dell'Arcoveggio, periferia della città. Il sospetto omicida è Giovanni Padovani, un uomo italiano di 27 anni che da tempo importunava la vittima e che dopo il femminicidio è stato arrestato dalla polizia.
Il delitto è avvenuto sotto casa della vittima. Il sospetto omicida è un uomo che con la vittima aveva avuto una relazione e che era stato già denunciato per stalking. A fine luglio lei aveva presentato denuncia contro l'ex compagno dal quale si era lasciata da qualche mese. Nei confronti dell'uomo però non erano stati adottati provvedimenti restrittivi.
Padovani avrebbe atteso la vittima sotto casa e al suo arrivo l'avrebbe brutalmente aggredita a colpi di mazza e altri oggetti.
Erano le 21 circa di ieri sera quando Alessandra Matteuzzi sarebbe arrivata a casa: all’uomo avrebbe chiesto di andar via ma lui l’avrebbe aggredita sotto al palazzo. A chiamare le forze dell'ordine è stato un residente della stessa palazzina che ha sentito le grida d'aiuto della donna. Ma quando le volanti e l'ambulanza sono arrivati sul posto per lei non c'era ormai più nulla da fare.
Forze dell'ordine e soccorritori hanno trovato la vittima riversa a terra e ferita alla testa in stato di incoscienza. Portata in ospedale, è morta poco dopo. Sul posto era presente anche il presunto aggressore Giovanni Padovani, arrestato per omicidio aggravato su disposizione della Procura.
"Sandra mi aveva detto: se suona quel ragazzo, per favore non gli apra – il racconto affidato al Resto del Carlino di una vicina di casa -. Quando ieri sera l'ho visto qui sotto casa, sono entrata e ho chiuso la porta perché non entrasse. Ultimamente era diventato molto insistente". Poco dopo le 19 di ieri sera, secondo il racconto della vicina di casa, il giovane responsabile del femminicidio era già sotto casa ad aspettarla. "Lei provava a calmarlo, a parlargli, ma in casa non lo faceva mai salire", ha raccontato ancora la vicina.