Femminicidi Vicenza, fratello dell’ex moglie: “Diceva ‘vi uccido, vi taglio a pezzi’, ma era libero”
"Vi uccido tutti, vi taglio a pezzi, quando esco di galera vi ammazzo tutti”: a pronunciare queste parole, già quattro anni fa, era Zlatan Vasiljevic, l’uomo colpevole dei due femminicidio avvenuti a Vicenza. Lo dice Nemanja Miljkovic, fratello di Lidia ed ex cognato del killer. Miljkovic, che due giorni fa ha perso sua sorella per mano di Vasiljevic, al Corriere della Sera ha raccontato delle minacce di quell’uomo, minacce che andavano avanti da anni e che alla fine si sono trasformate in un omicidio. Un omicidio annunciato, secondo il fratello di Lidia. “Noi lo abbiamo detto mille volte che quello era un uomo violento, malato, psicopatico e che quelle minacce voleva portarle a termine. Aveva detto a mia sorella che un giorno sarebbero usciti entrambi sul giornale”, ha denunciato.
Lui stesso, secondo il suo racconto, era stato vittima delle violenze di Vasiljevic: nel 2018 era stato preso a pugni dal cognato perché colpevole di aver tentato di soccorrere la sorella in balia del marito. E quell’uomo lo avevano denunciato “ma non abbiamo mai avuto ascolto, nessuno ci ha creduto”, racconta. Il fratello di una delle due vittime di Vicenza descrive il killer come una persona violenta, che attaccava risse alle feste, che aggrediva le persone per strada, una persona malata che andava seguita, spesso ubriaco anche quando guidava.
Di sua sorella, invece, dice che aveva paura per tutti i familiari e si era sacrificata per loro: con le minacce lui riusciva sempre a farla tornare. Nemanja Miljkovic pensa che il killer avrebbe voluto far del male anche a loro “visto le bombe che gli hanno trovato”. Lidia aveva ottenuto il divorzio dal marito poche settimane fa, dopo essere stata per anni picchiata e brutalizzata. “Adesso penso che avremmo potuto rispondere alle sue violenza con la violenza, ma noi non siamo degli assassini, non siamo così. Però almeno avrei salvato mia sorella”, conclude il fratello.
L’altra vittima di Vicenza, Gabriela Serrano, era la nuova compagna del killer e anche lei, come Lidia, aveva alle spalle un passato di violenze da parte dell’ex marito e poi dell’assassino. Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori, la prima vittima della follia omicida di Vasiljevic sarebbe stata Gabriela Serrano. A lei l’uomo avrebbe sparato alla nuca, poi con il corpo senza vita della donna ancora in auto avrebbe raggiunto l’ex moglie Lidia Miljkovic.