Femmicidio Alessandra Matteuzzi, la chat di Padovani alla madre: “Ti chiedo scusa in anticipo”
Il 20 agosto dello scorso anno, appena tre giorni prima di uccidere a martellate Alessandra Matteuzzi, l’ex fidanzato Giovanni Padovani, accusato di omicidio aggravato da premeditazione, futili motivi, legame affettivo e stalking, inviò un messaggio di scuse a sua madre rispetto a quello che sarebbe potuto succedere da lì a breve. Come spiega l’Ansa, l'uomo le inviò un messaggio audio "dal tono decisamente drammatico", con si scusava con il genitore per quanto aveva intenzione di fare.
È quanto emerge dalle indagini condotte dalla squadra mobile di Bologna sull’assassinio della donna, avvenuto il 23 agosto 2022 sotto casa sua a Bologna: Alessandra venne uccisa a colpi di martello e di panchina. "Ti chiedo scusa anticipatamente… sappi che ti vorrò sempre bene e ti voglio bene qualsiasi cosa possa accadere e può succedere nella vita e te devi essere tanto forte adesso più che mai mamma, capito…? ok?", diceva tra l'altro, la sera del 20 agosto, mentre era in macchina all'altezza di Barberino del Mugello. Tra il 20 e il 21 agosto Padovani si era anche appuntato nelle note del cellulare: "Nastro isolante, martello, corda (meglio manette), fai chat inventata tra te e lei dove ti dice di venire".
Padovani ossessionato da Alessandra Matteuzzi
L'ossessione vissuta da Padovani per Alessandra Matteuzzi emerge anche dal rapporto con la madre e dai messaggi scambiati tra i due nei mesi precedenti il delitto: l'argomento principale, se non l'unico, era la relazione con l'ex fidanzata. Il rapporto tra l'indagato, la madre e la vittima è definita "una sorta di triangolazione" dalla squadra mobile che ha svolto le indagini.
Padovani, sottolineano gli inquirenti, sembrava aver instaurato una sorta di complicità per sfruttare a proprio favore il rapporto confidenziale tra la madre e la fidanzata, "per cercare di manipolare e quindi controllare le dinamiche della relazione". Quasi ogni giorno chiedeva conto alla madre dei messaggi tra lei e Matteuzzi, facendosene girare copia e preconfezionando testi da inviare ad Alessandra.
Da "questa sorta di triangolazione", evidenzia la mobile negli atti di indagine, "emerge in maniera chiara l'ossessione per i presunti tradimenti", "il disprezzo per la Matteuzzi" e l'atteggiamento vendicativo. La madre alterna momenti in cui sembra credere al figlio, mostrando a sua volta risentimento per Alessandra, ad altri in cui manifesta a Giovanni i suoi dubbi, salvo poi assecondare di nuovo i suoi pensieri. Sempre dall'indagine emerge come la donna sia stata a conoscenza dei comportamenti del figlio, del fatto che questi avesse sottratto le password della ex, le continue chiamate, l'essersi arrampicato sul balcone e di avere mostrato eccessi d'ira. Il 3 maggio prenderà il via il processo davanti alla Corte di assise.