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Feltrinelli vince la causa contro il Comune di Gargnano: “Via la spiaggia finta”

L’amministrazione comunale aveva realizzato una spiaggia artificiale con il materiale di risulta derivato dalla costruzione di un parcheggio.
A cura di Davide Falcioni
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L'editore Carlo Feltrinelli ha vinto la causa intentata al Comune di Gargnano, in provincia di Brescia: l'amministrazione aveva infatti realizzato – con la terra scavate per la costruzione di un vicino parcheggio – una spiaggia pubblica artificiale non distante dall'abitazione di Feltrinelli. Il Comune della città lombarda dovrà ora versare all'editore diecimila euro (più interessi) per il danno paesaggistico subìto, oltre a scorticare dieci metri dell'arenile confinante con la sua abitazione.Inoltre dovrà pagare novemila euro di spese legali. Per il giudice Mariateresa Canzi del tribunale di Brescia (sezione staccata di Salò) la realizzazione di quella spiaggia costituisce una violazione dell'articolo 873 del codice civile, che norma le distanze minime tra costruzioni. Proprio qui sta la novità della sentenza.

"Una spiaggia non può essere equiparata ad un'abitazione", sostenevano gli avvocati del Comune, Gianfranco Fontana e Italo Ferrari. Sbagliato, risponde il giudice: "È noto che la Corte di Legittimità ha esteso il concetto di costruzione a qualsiasi opera stabilmente infissa al suolo che per solidità, struttura e sporgenza dal terreno possa creare quelle intercapedini dannose, pregiudizievoli alla sicurezza ed alla salubrità del godimento della proprietà". Feltrinelli ha poi spiegato come la sua sia stata una battaglia di principio in difesa del lago di Garda e di Gargnano, città di origine della sua famiglia: "Non capisco come abbiano potuto trasformare quella spiaggia pubblica a luogo di smaltimento di materiale di risulta, perché di questo si è trattato. È successo nel 2005 con la realizzazione del parcheggio, qualche anno dopo con la costruzione di un resort e adesso con gli sbancamenti per il parcheggio. Oltre a mostrare poca sensibilità ambientale noto una certa dose di arroganza".

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