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Feltri: “I ciclisti mi piacciono solo se investiti”. Il fratello di Scarponi: “Ucciso una seconda volta”

Marco, fratello di Michele Scarponi, ciclista professionista morto dopo essere stato investito da un furgone sette anni fa: “Ieri sarebbe stato il suo 45esimo compleanno. Le parole di Vittorio Feltri l’hanno ucciso una seconda volta”.
Intervista a Marco Scarponi
Fratello di Michele Scarponi e segretario generale della Fondazione dedicata al campione di ciclismo e volta a promuovere la sicurezza sulla strada
A cura di Davide Falcioni
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Se a Vittorio Feltri i ciclisti piacciono "solo quando vengono investiti" – sue testuali parole pronunciate ieri a Milano in occasione di un convegno – il 22 aprile del 2017 il direttore editoriale de Il Giornale e consigliere regionale lombardo di Fratelli D'Italia deve aver aver provato un moto di intimo piacere per la morte di Michele Scarponi, travolto da un furgone mentre si allenava in preparazione del Giro D'Italia nella sua Filottrano, in provincia di Ancona. E così deve essere successo anche il 30 novembre 2022 quando Davide Rebellin è stato investito e ucciso a Montebello Vicentino da un camionista tedesco poi datosi alla fuga senza prestare soccorso.

A ben guardare, se a Vittorio Feltri i ciclisti piacciono "solo quando vengono investiti", nel solo 2023 ha provato un po' di gioia almeno 212 volte. Tanti infatti ne sono morti sulle strade italiane – e 39 solo nella "sua" Lombardia – secondo il report annuale dell'Asaps, l'Associazione dei sostenitori della Polizia stradale; un dato, quello del 2023, che rischia di essere confermato e forse anche superato nel 2024 con almeno 154 ciclisti morti (al 22 settembre), numero che però si aggiorna di settimana in settimana.

Ciascuno di loro, ognuno di questi lenzuoli bianchi distesi sull'asfalto accanto al telaio accartocciato di una bici, era un padre, una madre, un figlio, un fratello o una sorella. Un ragazzo o una ragazza che andavano al lavoro o a scuola, che magari pedalavano per gioco, come Francesco Lignola, 11 anni, investito e ucciso un anno fa a Senigallia. Oppure marito e moglie che si allenavano nel tempo libero, come Marco Torcianti e Sara Ragni, travolti anche loro e uccisi lo scorso agosto.

Sara Regni e Marco Torcianti, morti ad agosto a Senigallia. Erano moglie e marito.
Sara Regni e Marco Torcianti, morti ad agosto a Senigallia. Erano moglie e marito.

Nessuno di loro comunque era un "ingombro" o un ostacolo frapposto tra un automobilista e la sua destinazione finale. Per questo le parole di Feltri sono orribili: perché legittimano la prevaricazione sugli utenti deboli della strada, perché sono un insulto alla memoria di quelle vite perse. E perché sono una ferita inflitta a famiglie che soffrono e spesso cercano di ottenere almeno giustizia.

Le parole di Feltri nel compleanno di Michele Scarponi

Tra queste, quella di Michele Scarponi: "Le parole di Feltri sono orribili, ci hanno rovinato la giornata", confida a Fanpage.it Marco, fratello di Michele e segretario generale della Fondazione che porta il suo nome. "A pronunciarle è stato un uomo che ricopre una carica istituzionale, un giornalista che dovrebbe sapere quanto le parole sappiano essere pesanti come pietre, che quelle parole possono essere violente quando, come in questo caso, vengono sputate addosso a persone che come noi hanno perso dei cari sulla strada".

Marco Scarponi
Marco Scarponi

Probabilmente Vittorio Feltri non lo sapeva, ma quelle parole violente le ha pronunciate il giorno in cui, se fosse ancora vivo, Michele Scarponi avrebbe compiuto 45 anni: "Eravamo tutti a Jesi. Stavamo ricordando Michele in occasione del suo compleanno: era un giorno di aneddoti, risate, racconti di vita, un giorno difficile ma dolce, di abbracci e lacrime. Stavamo ricevendo i messaggi di chi l'aveva conosciuto, i saluti di tanti amici. È in quel momento che ci sono state comunicate le frasi di Feltri, siamo sprofondati nello sconforto. Ho veramente pensato che quelle parole avessero ucciso mio fratello Michele una seconda volta, come se noi fossimo stati violentati in maniera indegna da una persona senza un minimo di sensibilità".

Milano, ciclista investito e ucciso da un camion, aprile 2023
Milano, ciclista investito e ucciso da un camion, aprile 2023

Marco Scarponi: "Educhiamo al rispetto di tutti gli utenti della strada"

Marco Scarponi, insieme alla sua famiglia e a molti altri amici, è da sette anni l'animatore della Fondazione Michele Scarponi, quotidianamente impegnata nel creare, sostenere e finanziare progetti che hanno come fine l'educazione al corretto comportamento stradale. "Andiamo nelle scuole, facciamo educazione a bambine e bambini, insegniamo loro a rispettare gli utenti della strada e ad usare un linguaggio corretto. Cerchiamo faticosamente di cambiare questa cultura primitiva e odiosa, che ha creato generazioni di automobilisti violenti. Poi arriva il Feltri di turno e, forte della sua visibilità, passa sopra al nostro lavoro come una ruspa, come a dirci che noi non valiamo niente. Ed è terribile, perché io e tutti noi crediamo molto in quello che facciamo nonostante ci sia perfettamente chiaro che una parte della popolazione italiana la pensa probabilmente come Feltri".

Agosto 2023, ciclista travolta e uccisa da un camion in viale Caldara, Milano
Agosto 2023, ciclista travolta e uccisa da un camion in viale Caldara, Milano

La Fondazione Michele Scarponi denuncia Vittorio Feltri

Per questo quella frase di Vittorio Feltri (la ripetiamo: "Mi dà solo fastidio la strada piena di buche e le piste ciclabili. I ciclisti mi piacciono solo quando vengono investiti") costituisce un limite non più valicabile. "Quelle parole – conclude Marco Scarponi – costituiscono un'evidente istigazione a delinquere e arrecano gravi danni ad Associazioni come la nostra che si battono per diffondere la cultura del rispetto e della legalità sulle strade. Di conseguenza abbiamo dato mandato al nostro avvocato Tommaso Rossi di predisporre una denuncia che presenteremo alla competente Procura della Repubblica. Ora Basta. Lo dobbiamo a Michele e alle centinaia di persone che come lui ogni anno perdono la vita sulle strade italiane".

Anche l'Associazione Gabriele Borgogni denuncia Feltri

Anche l'Associazione Gabriele Borgogni, che da anni si batte per la sicurezza stradale, ha annunciato che querelerà il consigliere di FDI e giornalista Vittorio Feltri: "Faccio veramente fatica a comprendere parole simili da un altro essere umano, per altro padre di quattro figli – dichiara la presidente Valentina Borgogni -. Se penso al dolore dei miei genitori e a quello di tanti altri genitori che ho incontrato in questi anni, ai quali è stato strappato un figlio così violentemente, non mi sembra vero quello che il giornalista Feltri ha riportato".

Borgogni poi prosegue: "L’investimento di una persona racchiude un dolore per il quale non ci sono parole, e Feltri non merita né il suo ruolo di giornalista né tantomeno di politico. Ci auguriamo che non gli capiti mai di ricevere quella chiamata o di vedere la polizia arrivare a casa sua per informarlo che suo figlio è morto. È un dolore che non si può augurare neanche a chi ha affermato simili idiozie".

Mail bombing per chiedere le dimissioni di Feltri da consigliere regionale della Lombardia

Intanto l'associazione milanese "Sai che puoi" ha lanciato una campagna di mail bombing per chiedere le dimissioni di Vittorio Feltri da consigliere regionale di FdI in Lombardia. Sono, spiegano i promotori, oltre decine di migliaia le mail inviate a lui e, fra gli altri, ai capigruppo del Consiglio regionale e al Presidente Attilio Fontana per chiedere non solo che il consigliere eletto con FDI  lasci il Pirellone ma anche un impegno del Consiglio per la sicurezza stradale.

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