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Fedez canta dopo la morte di Gioele a Sassari, poi attacca i giornalisti che lo criticano: “Fate schifo”

La risposta di Fedez alle critiche che gli sono state rivolte per aver cantato subito dopo la morte di un bambino di 10 anni, schiacciato da una porta a Ozieri: “Sono stato avvertito di questa terribile tragedia poco prima di salire sul palco. Prima di esibirmi ho chiesto a tutto il pubblico, più di 15mila persone, di fare un minuto di silenzio per commemorare Gioele”.
A cura di Davide Falcioni
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Un'operazione di "sciacallaggio" mediatico condotta da giornalisti male informati. Così Fedez definisce il racconto fatto dagli organi di informazione del suo concerto di ieri a Ozieri, un'esibizione che si è tenuta a poche ore di distanza dalla morte, proprio nella cittadina sarda, di Gioele, un bambino di 10 anni schiacciato da una porta su un campo di calcio. Il dramma si è consumato durante i festeggiamenti della Beata Vergine del Rimedio, che non si sono fermati nonostante la tragedia, circostanza che ha suscitato una diffusa indignazione rimbalzata anche sui social.

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Proprio Fedez è stato travolto dalle critiche non solo per aver cantato, ma anche per aver postato su Instagram una serie di storie che definivano quella di ieri come una "sera magica". Non pochi hanno fatto notare al rapper come che quelle frasi avrebbero potuto essere inopportune in un momento di dolore straziante per una famiglia del posto.

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"Ieri ho suonato a Ozieri, in provincia di Sassari", ha detto Fedez, consegnando sempre a Instagram la sua versione dei fatti. "Sono stato avvertito di questa terribile tragedia poco prima di salire sul palco. Prima di esibirmi ho chiesto a tutto il pubblico, più di 15mila persone, di fare un minuto di silenzio per commemorare Gioele ed esprimere la vicinanza di tutta la piazza alla famiglia, e nessuno si è permesso di dire nulla. Nessuno. Vergogna chi? Ma come si fa, ragazzi?". Poi ha collegato la polemica a un altro episodio circolato sui social qualche giorno fa: "Solo perché è diventata virale la roba dell'autotune che era  sbagliato dobbiamo inventarci una caxxata, senza un minimo di rispetto verso una tragedia del genere?". Non poteva mancare un attacco ai giornalisti: "Questa la dice lunga sullo stato dell'informazione italiana. Fate schifo al caxxo, amici miei".

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In verità da ore in tanti avevano chiesto lo stop immediato alle celebrazioni della festa della Beata vergine del Rimedio, a testimonianza del clima di grande tristezza e dolore che era subentrato a Ozieri dopo la morte di Gioele. Polemiche che avevano costretto anche il sindaco a fornire una spiegazione. "La perdita di una giovane vita è un dolore incommensurabile. Le parole servono a poco", ha scritto sulla sua pagina Fb il primo cittadino, Marco Peralta. "È il momento del silenzio, del rispetto del dolore altrui e della riflessione. Oggi la nostra Comunità è stata colpita da un'immane tragedia: un piccolo angelo, Gioele, non è più tra noi. Il pensiero va alla famiglia che, in questo momento, sta vivendo il dolore più grande che si possa provare: la perdita di un figlio. L'amministrazione comunale si stringe intorno alla Famiglia, che non ha più il suo piccolo angelo. È doveroso infine precisare che, visto il gran flusso di persone", conclude il sindaco, a proposito del programmato concerto di Fedez, "gli organi di pubblica sicurezza hanno ritenuto di non dover sospendere l'evento in programma per ragioni di ordine pubblico".

Oggi l’associazione Beata Vergine del Rimedio ha annunciato lo stop ai festeggiamenti civili previsti per oggi a Ozieri. Lo ha fatto con un post su Facebook nel quale ha deciso di limitare i commenti. "A seguito della tragedia accaduta ieri nella nostra città, la Società religiosa Beata Vergine del Rimedio, svolte tutte le considerazioni del caso, ritiene opportuno annullare i festeggiamenti civili e processione di gruppi folk e cavalieri di oggi domenica 15 settembre. Confermiamo le celebrazioni prettamente religiose stringendoci con affetto al dolore della famiglia. Una scelta dolorosa ma dovuta. Una scelta che avremmo dovuto prendere già da ieri ma impossibilitati per motivazioni di ordine pubblico e tecnico-logistiche alle quali ci siamo dovuti attenere scrupolosamente".

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