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Federico Perna era in condizioni precarie già molto tempo prima della morte

I legali del giovane morto in carcere hanno presentato due quesiti supplementari al magistrato, uno sull’incompatibilità con il regime carcerario e l’altro sull’aspetto di intervento sanitario.
A cura di A. P.
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Sono numerose le risultanze venute fuori dall'autopsia di Federico Perna, il giovane di Pomezia morto l’8 novembre 2013 nel carcere di Poggioreale a Napoli. Per questo i risultati dell'esame andranno vagliati tutti attentamente sottolineando anche gli aspetti più nascosti  che meriteranno un ulteriore approfondimento. Alcune certezze però l'autopsia le ha stabilite, in primis la causa di morte, visto che il ragazzo secondo l'esame è morto per una grave ischemia miocardica acuta (occlusione di una coronaria), ma anche l'esclusione di percosse. L'esame sul corpo di Federico Perna infatti ha decretato che il giovane non è stato vittima di percosse perché non sono state rilevate evidenti tracce di fratture anche se i legali della famiglia non escludono che possa essere stato sottoposto a violenze nel corso del sua vita detentiva.

La perizia medico legale però ha evidenziato anche un altro aspetto molto importante nella vicenda del giovane: sindromi e patologie di cui era affetto Federico Perna erano presenti prima del 2012. In sostanza l'autopsia ha stabilito che il detenuto era affetto da leucopenia e piastinopatia già molto tempo prima della morte. Condizioni di salute precarie che rendevano il soggetto non adatto a stare in un carcere con gli altri. Per questo motivo i legali della famiglia hanno presentato al giudice due quesiti supplementari, uno esclusivo sulla incompatibilità col carcere e l'altro di approfondimento sulla situazione cardiaca e sull'aspetto di intervento sanitario.

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