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Federico Marcelli evaso dai domiciliari, l’ex: “Venne nella struttura protetta per vedere mio figlio”

Ancora ricercato Federico Marcelli, l’uomo condannato per due stupri evaso dai domiciliari. Le vittime hanno raccontato il loro calvario e la paura di incontrarlo. “Dormiva con un machete nel bar – ha raccontato una delle ex compagne -. Adesso ho paura di incontrarlo anche al supermercato”
A cura di Gabriella Mazzeo
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È ancora a piede libero Federico Marcelli, l'ex ristoratore evaso dai domiciliari il 15 novembre che era stato condannato per due stupri nei confronti di due ex compagne. Il 49enne, evaso ormai una settimana fa, sarebbe stato aiutato da alcuni complici secondo chi indaga sulla sua scomparsa. L'uomo ha rotto il braccialetto elettronico e ha fatto perdere ogni sua traccia. Da allora vivono nell'incubo le due donne che lo avevano denunciato e che erano riuscite a farlo condannare a 6 e 4 anni e 4 mesi di reclusione per gli abusi. Esiste anche una terza vittima, forse destinataria di un ultimo messaggio prima dell'evasione del 49enne.

A parlare al quotidiano La Stampa, le due vittime autrici della denuncia che aveva portato il Tribunale di Pesaro alla condanna. Le due sono assistite dall'avvocata Elena Fabbri, del foro di Rimini. Una delle due donne è anche la madre dell'unico figlio di Marcelli, un bimbo di 6 anni che l'uomo avrebbe cercato di contattare e vedere più volte. "Lui è un manipolatore – ha spiegato al quotidiano -. Sarebbe capace di far credere di essere un santo e ci ho creduto anche io per tre anni, ma poi ha iniziato a violentarmi e maltrattarmi. Sono rimasta incinta e l'ho denunciato".

Ora la donna teme per sé e per il figlioletto, seguito dalle forze dell'ordine per evitare che il 49enne possa tentare di mettersi in contatto con lui o rapirlo. "Mi hanno portata in una struttura protetta con mio figlio – ha continuato la 43enne -. Lui riuscì a sapere dove si trovava il mio alloggio e lo seppe proprio da chi doveva proteggermi. Così me lo sono visto all'interno della struttura, sorridente e rilassato, con la scusa di vedere il bambino. Voleva dimostrarmi di cosa era capace".

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La paura è che con la fuga possa seguirla e poi aggredirla sulla strada per andare al lavoro. "Esco e avverto i carabinieri. La stessa cosa la faccio al rientro. Ho anche una casa mia in affitto, ma non ci vado per paura. Questo non è vivere". La seconda vittima è una 49enne, anche lei ex compagna dell'uomo. "Mi violentava tutte le volte che voleva, soprattutto al lavoro – ha raccontato -. Io gli ho creduto per due mesi, poi lo avevo lasciato, ma ormai mi aveva fatto investire i soldi in un bar che non potevo lasciare. Lui era sempre lì a violentarmi".

La donna ha raccontato di esser stata abusata anche nella dispensa dietro il bancone del suo locale. "Lui aveva un machete nella camera dove dormiva – ha affermato – e la stanza si trovava proprio sotto il bar. Per la vergogna non dicevo niente a nessuno, poi un giorno mi ha gettato a terra e ho battuto la testa. Dopo mezzora mi sono svegliata, sono uscita e ho visto che rideva fuori dal bar. Sono andata in pronto soccorso per farmi medicare e i medici hanno chiamato la polizia. A quel punto ho raccontato il mio inferno. Pensavo che avrebbe pagato il suo debito rinchiuso in carcere, invece è stato mandato ai domiciliari e ora è fuggito. Io non riesco neppure ad uscire a fare la spesa senza il terrore di incontrarlo. Ho paura e so di essere sola".

Chiunque veda Federico Marcelli, 49 anni, può contattare le forze dell'ordine e segnalare la sua posizione per facilitare le ricerche e l'arresto. L'ex ristoratore è ricercato su tutto il territorio nazionale e su quello della regione Marche dove l'uomo viveva.

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