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Federica Squarise uccisa due volte: “El Gordo” potrebbe tornare in libertà

Victor Diaz Silva, l’omicida di Federica Squarise, potrebbe tornare in libertà se non verrà emessa la sentenza di primo grado entro il 10 giugno del 2012.
A cura di danila mancini
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primo piano di federica squarise la ragazza uccisa a Lloret de Mar nel 2008

Federica Squarise è stata uccisa nell'estate del 2008 a Lloret De Mar, in Catalogna, e il suo assassino, il reo confesso Victor Diaz Silva detto "El Gordo", potrebbe tornare in libertà a causa di un ritardo processuale: nel gennaio 2010, a un anno e mezzo dall'omicidio, in Spagna si stava ancora discutendo sulla scelta del giudice, il che ovviamente è significato il rinvio del procedimento penale e, quindi, della condanna.

Se per il 10 giugno 2012 non verrà emessa la sentenza, El Gordo verrà scarcerato, in quanto, secondo la procedura penale spagnola, dal momento dell'arresto si può trattenere l'imputato solo per due anni, entro i quali deve necessariamente essere emessa la sentenza di primo grado, altrimenti lo stesso imputato torna in libertà.

La questione è stata presentata in aula parlamentare dal deputato leghista Massimo Bitonci, che ha sempre sostenuto la famiglia Squarise, alla cui interrogazione ha risposto il sottosegretario agli Affari esteri Alfredo Mantica:

Il 9 marzo scorso il tribunale di Girona ha concluso la fase istruttoria, che prevede il rinvio a giudizio per omicidio e violenza sessuale di Victor Diaz Silva Santiago, che si è autodenunciato riconoscendo il proprio delitto e sostenendo di avere agito senza cognizione dei propri atti e di non aver commesso violenza sessuale. Secondo quanto riferito dai legali, l’inizio del processo è previsto entro fine anno e concludersi, comunque, prima della scadenza dei termini di carcerazione preventiva cautelare nel luglio 2012.

L'omicidio di Federica Squarise

federica squarise in compagnia del suo assassino Victor Diaz Silva detto El Gordo

Federica Squarise con Victor Diaz Silva

Federica Squarise è scomarsa la notte del 1° luglio 2008, dopo aver trascorso la serata in un locale di Lloret de Mar. Il corpo senza vita è stato ritrovato giorni dopo in un parco pubblico non lontano dalla discoteca Yates, dove Federica era stata vista l'ultima volta in compagnia dell'amica Stefania Perin, la quale in un'intervista a Repubblica ha raccontato cosa accaduto quella notte: "Uscite dalla discoteca, tra me e Federica c'era semplicemente un accordo: se non ci fossimo ritrovate più tardi fuori dal locale, l'appuntamento era nella camera dell'hotel Flamingo, come già accaduto altre volte. Quando l'ho salutata, Fede era in sé, per nulla ubriaca, assolutamente in grado di badare a se stessa. Al ritorno, non l'ho vista fuori dalla disco. C'era tantissima gente in giro, centinaia di persone che entravano e uscivano dai locali, così sono tornata in albergo e la mattina presto, siccome non era rientrata e aveva lasciato in camera il cellulare, ho fatto la denuncia alla polizia".

Alcune testimonianze hanno fatto riferimento ad insistenti approcci dell'uruguayano Victor Diaz Silva, detto El Gordo (in castigliano significa ciccione), nei confronti di Federica. All'uscita dalla discoteca Yates, la ragazza è stata da lui aggredita ed uccisa per soffocamento. Si è parlato anche di una violenza sessuale, che Victor avrebbe però negato.

Dopo la scomparsa di Federica, i sospetti sono immediatamente caduti su di lui, il quale dopo un primo interrogatorio ha fatto perdere le sue tracce, confermando così la pista delle indagini. Victor è stato arrestato dopo un paio di giorni dalla sua fuga a Terragona, a 90 km da Barcellona, grazie alle numerose foto segnaletiche diffuse dai mezzi di informazione. La confessione e poi l'arresto.

 Victor Diaz Silva è stato arrestato per l'omicidio di Federica Squarise

Il momento dell'arresto di El Gordo

Ora si attende solo la sentenza. In merito Luca Zaia, governatore del Veneto: "Se l'assassino e violentatore di Federica Squarise tornasse libero sarebbe un'immane vergogna, sarebbe come se venisse uccisa un'altra volta. Fu una vicenda crudele e raccapricciante. Lasciò un profondo segno di dolore e di sgomento in tutti noi, che provammo e proviamo tutt'oggi un forte bisogno di giustizia".

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