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Aggiornamenti sul caso Emanuela Orlandi

Federica Sciarelli, l’audio shock di Marco Fassoni Accetti: “Se poi qualcuno le spara…”

Marco Fassoni Accetti il fotografo romano che nel 2013 ‘confessò’ il sequestro di Emanuela Orlandi e della coetanea Mirella Gregori è protagonista di uno scioccante audio che verrà diffuso nelle prossime ore dal programma Chi l’ha visto. “Le mie denunce contro la Sciarelli sono state archiviate,  ragazzi miei, in questo modo mi si arma la mano, se poi qualcuno le spara…”
A cura di Angela Marino
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"Ragazzi miei, in questo modo mi si arma la mano, se poi qualcuno le spara". Stasera a Chi l'ha visto? andrà in onda l'atteso servizio sull'audio choc in cui Marco Fassoni Accetti, l'uomo che nel 2013 si autoaccusò del sequestro di Emanuela Orlandi, si esprime con frasi minacciose rivolte alla conduttrice dello storico programma di Rai3, Federica Sciarelli.“Tutte archiviate le mie denunce (contro la Sciarelli, ndr) – dice l'uomo che la Procura di Roma ha denunciato per calunnia e autocalunnia – ragazzi miei, se poi qualcuno le spara…tesoro mio, attenzione, capisci?”.

Marco Fassoni Accetti è salito agli onori delle cronache per diversi inquietanti. Il 20 dicembre del 1983, proprio mentre si cercava Emanuela Orlandi, Accetti, fotografo romano, è stato arrestato nei pressi della pineta di Castelporziano per investito e ucciso un bimbo di 12 anni, figlio di un diplomatico uruguaiano a Roma, il piccolo Jose Garramon. Per quel delitto fu condannato a un anno di reclusione per omicidio colposo, contro il parere della famiglia Garramon, secondo la quale il suo coinvolgimento sarebbe andato ben oltre l'incidente. Il piccolo, infatti, era uscito di casa nel pomeriggio per andare a tagliarsi i capelli dal barbiere, nel quartiere Eur, ed era stato ritrovato morto a 20 chilometri da casa. Più tardi, quanto ormai il clamore di questo caso era svanito Marco Accetti aveva contattato proprio la redazione di CHi l'ha visto, sostenendo di aver trovato ‘il flauto di Emanuela Orlandi'. Il riferimento era allo strumento musicale con cui la ragazza, cittadina vaticana scomparsa a Roma a giugno del '83, era stata ritratta in una famosa foto.

Dopo attente verifiche il flauto risultò falso e Accetti perse credibilità come ‘testimone' soprattutto quando sostenne di essere coinvolto nel rapimento della ragazzina. Fu denunciato, per questo, per calunnia e autocalunnia. Il suo nome compare anche in una informativa della Procura di Roma, dove, nel 1997, una ‘fonte fiduciaria'lo accusa del rapimento di Bruno Romano, avvenuto due anni prima. e lo descrive come un "Soggetto economicamente benestante con ufficio-studio nel quartiere Africano della Capitale”.  “dedito a pratiche sessuali pedofile unitamente alla sua convivente” e abituato a riprendere “con la propria telecamera i suoi rapporti perversi con i bambini”. Materiale diffuso poi in un circuito di pedopornografia. Il fotografo – si legge nel documento – avrebbe avvicinato Bruno qualche giorno prima insieme alla compagna e poi lo avrebbe rapito e ”costretto a subire rapporti sessuali, con la partecipazione di un suo amico omosessuale”.  Nel novembre del 2017, Accetti è stato arrestato per una la violazione degli arresti domiciliari a cui Accetti è sottoposto per un residuo di pena da scontare.

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