Federica Canneti morta a 22 anni in un incidente, l’amico alla guida andava a più di 100 all’ora
L'auto a bordo della quale si trovava Federica Canneti viaggiava a più di 100 chilometri all'ora. È quanto appurato dall’ingegnere Fabio Canè, incaricato di effettuare la perizia sull'incidente che ha causato la morte della 22enne di Castiglion Fiorentino avvenuta lo scorso ottobre nei pressi del centro abitato del comune di Vitiano lungo la strada regionale 71.
Alla guida della Kia Sportage sulla quale viaggiava la studentessa di ostetricia c'era un amico, un 23enne di Valdarno, che ora deve rispondere dell'accusa di omicidio stradale, e altri due amici che non hanno riportato ferite gravi. In quel tratto di strada il limite orario era di 50 km e in uscita dalla curva, il conducente ha perso il controllo della Kia andando prima a sbattere sul marciapiede di destra, prima di carambolare sul terrapieno di sinistra, tornando nella carreggiata dove ha trovato due veicoli in arrivo dal lato opposto.
A incaricare l’ingegnere Fabio Canè è stato il pubblico ministero Emanuela Greco della procura di Arezzo. Il tasso alcolemico del giovane alla guida dell'auto del padre era risultato nei limiti ma la velocità superiore al doppio consentito potrebbe far scattare l'aggravante che influisce nel procedimento penale a suo carico.
La famiglia di Federica Canneti è assistita dall’avvocato Domenico Nucci mentre agli altri due feriti di quella notte hanno come avvocati Giuseppe Renzetti e Antonella Calussi. Il giovane indagato è difeso dall’avvocato Flavio Biondi che ha nominato un consulente di parte.