Fecondazione eterologa: iniziano visite in Toscana, boom di prenotazioni
Cominciano oggi, 4 settembre 2014, in Toscana, all’ospedale di Careggi, le visite prodromiche alla fecondazione eterologa. E’ di Scandicci (Firenze) la prima coppia ricevuta per avviare il percorso che, se tutto andrà bene, le consentirà di avere un figlio che fino ad ora non è riuscita a procreare con metodi tradizionali. C’è da dire che la lista di attesa è lunga: le prenotazioni arrivate a Careggi per accedere al percorso per l’eterologa sono oltre 180, anche se il numero sembra destinato ad aumentare esponenzialmente nei prossimi giorni. Di fatti, al Dipartimento di Ostetricia e Ginecologia si sta pensando di raddoppiare la cadenza settimanale per i consulti preliminari (attualmente è di 8 al giorno). “Abbiamo solo iniziato il percorso, raccontando la nostra anamnesi”, spiega la coppia. “No, non abbiamo mai tentato il percorso all’estero”. Un percorso che può costare anche 8 mila euro, per chi decidere di recarsi Spagna, mentre per i toscani c’è da pagare semplicemente un ticket da 500,600 euro. Tre mila per chi viene dalle altre parti d’Italia.
Eterologa, alla Toscana si uniranno altre regioni italiane
Anche per questo alla Toscana presto si uniranno altre 5 regioni “per tutelare i cittadini" e "per applicare la sentenza decisa dalla Corte Costituzionale", spiega Elisabetta Coccia, professore associato dell'università di Firenze e coordinatrice del centro del più grande ospedale fiorentino. "E' un momento epocale è la prima volta che in Italia si dà l'opportunità in ambito pubblico alle coppie che vogliono sottoporsi alla procreazione assistita eterologa" dice la Coccia a Repubblica. "Abbiamo lunghe liste d'attesa – spiega la professore che nel 1989 fece nascere il primo bimbo in Toscana con la procreazione medicalmente assistita – il 75 per cento delle coppie arriva da fuori regione e per gli appuntamenti si va ormai alla fine di febbraio”. Per le coppie che si recheranno oggi e nei prossimi giorni all’ospedale di Careggi, sarà necessario comunque ancora del tempo: “la Banca del seme è vuota, ci stiamo preparando, credo che possiamo essere pronti per la prossima primavera”, ha precisato il dottor Mario Maggi, direttore della Banca regionale. ”Noi – ha aggiunto – siamo pronti a partire, i tempi saranno rapidi ma non rapidissimi. Aspettiamo gli ultimi chiarimenti da parte di Regione e Asl per il reclutamento dei volontari”.