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Fausto Baldoni ucciso dalla compagna a Fabriano, familiari: “Aveva paura di lei, in casa tolti i coltelli”

I parenti di Fausto Baldoni parlano di un rapporto molto conflittuale, la donna fermata dai carabinieri però dice di essersi difesa e di averlo colpito in testa con un oggetto dopo una lite in casa a Fabriano.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Temeva per la sua vita Fausto Baldoni, il 60enne trovato morto in casa sua a Fabriano, in provincia di Ancona, in una pozza di sangue e con il cranio fracassato da diversi colpi inferti con un oggetto contundente. Lo raccontano i familiari dell’uomo dopo il fermo della compagna di Fausto, la cinquantenne Alessandra Galea, con la pesante accusa di omicidio volontario.

"Fausto temeva per la sua vita tanto che da casa aveva fatto sparire anche tutti i coltelli” hanno raccontato infatti dalla famiglia di origine dell’uomo, rivelando un passato recente fatto di sospetti e preoccupazioni sempre più forti per una convivenza dietro la quale si sarebbe nascosta una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire.

Fausto Baldoni
Fausto Baldoni

Secondo i fratelli della vittima, i rapporti all’interno della coppia erano ormai logori per le presunte intemperanze della donna e lui “temeva di essere avvelenato e spesso viveva chiuso in una stanza quando lei era in casa", come hanno spiegato, parlando di segni di squilibrio evidenti nell’indagata che però avrebbe rifiutato ogni tentativo di aiuto.

Quest’ultima, dopo aver negato ogni addebito e le prime ore dopo la scoperta del cadavere di Fausto Baldoni, ha ammesso di aver colpito l’uomo con una lampada in testa sabato sera ma ha spiegato di averlo fatto al culmine di una lite in casa e solo per difendersi.  "Non c'era nessuna intenzione di ucciderlo", ha detto il legale della 50enne.

Una versione alla quale i carabinieri e la magistratura non credono, tanto che il pm Daniele Paci della Procura di Ancona ha chiesto il fermo. Una versione a cui non credono minimamente neanche i parenti di Fausto Baldoni, i primi a lanciare l’allarme e a fare ritrovare il cadavere dell’uomo in casa.

L’operaio infatti era atteso a casa della sorella per pranzo ma non si è mai presentato. Quando hanno cercato di contattarlo senza esito si sono impensieriti. L’uomo non rispondeva nemmeno alla porta di casa e solo grazie ai vigili del fuoco si è potuto entrare facendo la macabra scoperta. La compagna in quel momento non era in casa, al suo rientro ha trovato carabinieri e scientifica che effettuavano già  i primi rilievi sul luogo dei fatti e ha detto di non saperne niente. Per gli inquirenti però l’uomo era morto già da diverse ore.

“Tra Fausto e la compagna c'erano molti problemi, tanti litigi” fanno sapere tramite il legali i fratelli dell’uomo, aggiungendo: “Nostro fratello, per la sua generosità e bontà, ha trovato un epilogo alla sua vita che non meritava".

"La vittima e la sua presunta omicida, non risultavano essere persone note per problemi pregressi o seguite dai servizi sociali cittadini" spiega però il sindaco di Fabriano, aggiungendo: "Le indagini in corso e al vaglio dell’autorità giudiziaria consentiranno di far luce su aspetti che al momento sono oggetto di segreto investigativo. Ora è il momento del silenzio e della vicinanza alla famiglia della persona uccisa”.

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