Fatturazione elettronica: che cos’è, come funziona e chi dovrà emetterla
È stato presentato nel dettaglio il nuovo portale dell’Agenzia delle Entrate ‘Fatture e Corrispettivi’ pensato per supportare i professionisti e le imprese con l'introduzione della fatturazione elettronica che sarà obbligatoria per i privati con partita IVA dal primo giorno di gennaio del 2019. Il provvedimento introduce nuove regole e tecniche per dare possibilità ai privati di ricorrere per la generazione, l’elaborazione, l’invio e la conservazione delle e-fatture (fatture elettroniche) con programmi già presenti oppure tramite il software fornito dall’Agenzia delle Entrate, il Sistema di interscambio (Sdl), lo stesso usato per la fattura elettronica della Pubblica Amministrazione.
Che cos’è la fattura elettronica obbligatoria
La fattura elettronica è una classica fattura, ma in formato digitale, invece che su carta. È quindi un sistema digitale di emissione, trasmissione e conservazione delle fatture. L’idea con la quale è stata creata è quella di alleggerire il fisco e aumentare la tracciabilità delle operazioni, favorendo quindi la lotta all’evasione fiscale dell’IVA e dell’elusione. Entrata in vigore con il decreto 17 giugno 2014 del ministero dell’Economia e delle Finanze, è divenuta obbligatoria per la Pubblica Amministrazione nel marzo 2015, facoltativa per i contribuenti titolari di partita IVA nel gennaio 2017 e verrà imposta a tutti i privati dal primo gennaio 2019, come previsto dalla Legge di Bilancio 2018 che vuole imporlo sia nelle relazioni commerciali tra soggetti con partita IVA sia verso i consumatori finali. La novità, però, è soprattutto segnata dalla possibilità di poter garantire l’autenticità e l’integrità del suo contenuto dal momento dell’emissione, grazie alla firma digitale e alla ‘marcatura temporale fattura elettronica', utilizzata per confermare e certificare che il documento ha una data e un orario ben preciso.
Come funziona
L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione il Sistema di Interscambio, lo stesso già utilizzato per la Pubblica Amministrazione. Grazie a questo sistema, c’è la possibilità di generare la fattura, crearla in formato xml (documento che ha la funzione di contenitore per conservare dati che possono essere utilizzati da altri software), trasmettere le fatture elettroniche e conservarle. Quindi la fattura viene compilata tramite un software, firmata digitalmente da chi la emette per garantire origine e contenuto e inviata al destinatario tramite il Sistema di Interscambio che, dopo i controlli, la recapita, come se fosse un postino. La normativa, infine, prevede che le fatture elettroniche vengano conservate per dieci anni sia da chi le emette che da chi le riceve. Il Sistema di Interscambio provvede infatti alla conservazione fiscale, civile o per qualsiasi natura giuridica. Quindi, avviene una conservazione informatica che però consente di assegnare un valore legale a un documento informatico esattamente come se fosse uno tradizionale cartaceo.
Chi non sarà obbligato a emetterla
Effettivamente, non proprio tutti saranno obbligati a emettere fatture elettroniche da gennaio 2019. Gli esenti, infatti, sono coloro che applicano il regime forfettario (regime fiscale con cui si può fruire di una partita iva agevolata), chi applica il regime dei minimi o regime di vantaggio (grazie il quale si può contare su un abbattimento dei costi amministrativi) e infine non è obbligatoria l'emissione di fattura elettronica per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi rese nei confronti di non residenti, comunitari ed extra comunitari.