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Fatto a pezzi e dato in pasto ai maiali, per i giudici è delitto d’impeto: sconto di pena al killer

Maurizio Giuseppe Nicosia, condannato in precedenza all’ergastolo per l’assassinio di Giuseppe Bruno, potrebbe lasciare il carcere tra pochi anni. Con una sentenza che ha ribaltato i precedenti verdetti, la Cassazione infatti ha accolto il ricorso della difesa dell’imputato e gli ha riconosciuto l’attenuante del delitto d’impeto, mentre in primo e secondo grado all’imputato era stata contestata l’aggravante dei futili e abietti motivi.
A cura di Antonio Palma
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Il killer (a sinistra) e la vittima (a destra)
Il killer (a sinistra) e la vittima (a destra)

Non un omicidio premeditato ma un delitto d'impeto, così la Corte di Cassazione ha giudicato l'assassinio di Giuseppe Bruno, 52enne tabaccaio di Villarosa, in provincia di Enna, ucciso, fatto a pezzi e infine gettato in pasto ai maiali per farlo sparire. Grazie a questa decisione, Maurizio Giuseppe Nicosia, condannato in precedenza all'ergastolo per il caso di ‘lupara bianca', potrebbe lasciare il carcere tra pochi anni. Con una sentenza che ha ribaltato i precedenti verdetti di primo e secondo grado,  la Cassazione infatti ha accolto il ricorso della difesa dell'imputato e gli ha riconosciuto l'attenuante del delitto d'impeto, mentre in primo e secondo grado all'imputato era stata contestata l'aggravante dei futili e abietti motivi.

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Per il killer ricalcolata la pena in Appello

L'imputato, per il quale  era già caduta l'accusa di associazione mafiosa, ora vedrà ricalcolata la sua pena in Appello. La Cassazione infatti ha rinviato gli atti del processo alla Corte d'appello di Catania per la rideterminazione della pena che, per l'ipotesi dell'impeto, va dai 21 ai 25 anni di carcere. A questa condanna però andrà poi sottratto un terzo della pena perché Nicosia in primo grado aveva scelto il rito abbreviato. Inoltre l'imputato potrà usufruire di ulteriori 3 anni per l'indulto del 2006 e potrà ulteriormente godere dello sconto per l'eventuale buona condotta.

L'assassinio di Giuseppe Bruno

Il delitto di Giuseppe Bruno risale al mese di maggio del 2004 quando dopo essere uscito di casa era sparito nel nulla. La sua auto vene trovata parcheggiata vicino allo svincolo di Mulinello sull'autostrada A19 ma di lui nessuna traccia. Solo nel 2017, a 13 anni di distanza, un’operazione antimafia condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Enna e dalla Squadra Mobile di Enna fece luce su quanto accaduto alla vittima. Secondo l'accusa Bruno sarebbe andato dai fratelli Damiano, Maurizio e Amedeo Nicosia per riscuotere un credito. Invece di riscuotere il credito però i fratelli si sarebbero avventati su di lui assassinandolo. Infine avrebbero fatto sparire il corpo

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