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“Fatima lanciata con forza”: cosa dice l’autopsia sulla bimba precipitata dal balcone a Torino

Secondo i primi accertamenti, Fatima non sarebbe scivolata dalle braccia del compagno di sua madre. Il 32enne potrebbe averla lanciata con troppa forza, facendola precipitare 3 metri più in là. La traiettoria della caduta sarebbe quindi una parabola.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Secondo l'autopsia, la piccola Fatima non sarebbe scivolata dalle braccia di Azhar Mohssine, il compagno della madre attualmente in carcere. Agli inquirenti aveva detto che la piccola era morta a causa di un tragico incidente, sfuggendo alla sua presa mentre giocava a "vola vola". Secondo gli accertamenti del medico legale Roberto Testi, la piccola sarebbe stata quantomeno lanciata con forza dall'uomo. Non sarebbe dunque scivolata dalle braccia del patrigno, ma nell'ambito del gioco potrebbe esser stata sollevata con troppa forza. Il gioco, infatti, presuppone che la bimba di 3 anni fosse stata lanciata verticalmente poco più sopra la testa del patrigno, mentre secondo i primi riscontri la traiettoria della caduta è più larga di quella derivante da un incidente di questo tipo.

Secondo l'accusa, infatti, il 32enne avrebbe lanciato la piccola oltre la ringhiera, facendola precipitare 3 metri più in là. Se l'azione fossa avvenuta perpendicolarmente al terreno, Fatima avrebbe sbattuto prima contro la tettoia del balcone e poi urtato i 4o centimetri di pensilina che sbordano dal ballatoio. Il punto d'impatto col selciato, poi, è troppo lontano dal confine con i balconi, che si susseguono uno sotto l'altro. La bambina sarebbe inoltre caduta di schiena, altro dettaglio da tenere da conto. Soltanto la consulenza cinetica sulla parabola di caduta potrà accertare l'ipotesi di un'azione volontaria o confermare quella della tragica fatalità. Per il momento, il giudice ha riqualificato il reato in omicidio colposo, ma la Procura indaga per omicidio volontario con dolo eventuale ritenendo che non si sia trattato di un incidente.

La madre della piccola, che in un primo momento ha dichiarato di non aver visto nulla, ha poi accusato il 32enne di averla gettata giù apposta dopo un litigio. "Ero anche io al quinto piano – ha raccontato agli inquirenti -. Lui ha preso la bambina e l'ha buttata per terra. Un suo amico l'aveva presa in braccio per portarla da me e lui si è messo in mezzo, l'ha strappata dalle sue mani e l'ha gettata di sotto". Anche il 32enne ha dato due versioni dei fatti: in un primo momento ha detto che la piccola era caduta da sola dal balcone mentre lui era in casa. Subito dopo ha dichiarato di averla fatta cadere durante il tragico gioco, ma ha ribadito più volte di non aver mai voluto fare del male alla piccola Fatima che considerava "come una figlia". Una telecamera di sorveglianza ha ripreso anche gli ultimi istanti della caduta, ma l'occhio del video, puntato verso il basso, non è riuscito a riprendere il lancio.

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