“Fatevela addosso”, alle cassiere del supermercato vietato il bagno: direttrice sospesa a Brandizzo
"Basta, sono stufa, mi avete rotto! Da oggi è vietato andare in bagno fuori dal quarto d'ora di pausa: piuttosto fatevela addosso" con questo messaggio la direttrice di un supermercato di Brandizzo, nel Torinese, avrebbe vietato alle cassiere di andare in bagno durante l'orario di lavoro. La circostanza è emersa dopo la denuncia ai sindacati da parte dei lavoratori che hanno presentato il messaggio audio incriminato che la donna avrebbe inviato via chat nel gruppo di Whatsapp ai dipendenti del punto vendita.
“Sono stufa di non capire chi è in cassa, reggete finché avete la pausa. Tranne che vi stiate pi…ando o ca…ando addosso o avete il ciclo, in bagno non si va più. Perdete ore solo per aprire e chiudere la cassa. Mi son stufata di prende dei cazziatoni. Fate appena quattro ore, piuttosto fatevela addosso. Così il punto vendita è ingestibile" si sente nel messaggio diffuso dai lavoratori e attribuito alla donna. "Vi do i diritti e voi esagerate, datevi una regolata o vi faccio una contestazione" si sente ancora nell'audio in cui si esige da ora in poi anche che le commesse arrivino dieci minuti prima del loro turno.
Al fianco dei lavoratori è sceso il sindacato Uiltucs di Ivrea che ha organizzato oggi un presidio davanti al supercmato MD di Brandizzo e chiesto un incontro con la direzione del supermercato per discutere dell'organizzazione del lavoro e delle dinamiche relazionali all'interno del punto vendita. "Il messaggio audio è solo l'ultimo episodio di una lunga serie. I problemi con questa responsabile del punto vendita vanno avanti da tempo. Ora le lavoratrici hanno chiesto il nostro intervento perché la misura è colma" ha spiegato Francesco Sciarra, segretario generale territoriale della Uiltucs Ivrea.
Dopo le polemiche, l'azienda ha riferito che è stato avviato un provvedimento disciplinare con sospensione di 5 giorni nei confronti della direttrice del punto vendita di Brandizzo. Come riferito dall'azienda, la stessa direttrice, "durante un incontro convocato subito dopo l'accaduto ha ammesso, alla presenza di gran parte del personale, di aver commesso una sciocchezza e ha chiesto scusa a tutti i presenti per il comportamento avuto, frutto, a suo dire di un momento di nervosismo".
Una decisione che ai sindacati però non basta. "Dopo tutto quello che è successo non si può pensare di risolvere la vicenda con i cinque giorni di sospensione della direttrice" sostengono dalla Uiltucs di Ivrea, concludendo: "C'è una gestione del personale che non collima con gli standard normali. Noi non stiamo chiedendo la luna, ma solo i diritti previsti dal contratto e invece riceviamo ritorsioni di trasferimento e turni estremi. Considerando che il 90% dell’organico è composto da donne e mamme con contratti da 24 ore settimanali, questo porta le lavoratrici ad essere in una situazione di inferiorità".