Fastweb, 720 dipendenti sul piede di guerra: «Licenziamenti mascherati da esternalizzazioni» (VIDEO)
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Un investimento avventato dietro l'esternalizzazione di 720 dipendenti di Fastweb, la società tecnologica italiana leader nel settore delle telecomunicazioni. Un processo che, secondo gli stessi dipendenti, sarebbe un licenziamento mascherato: la cessione del ramo d'azienza a due società diverse, per fornire alla stessa Fastweb gli stessi servizi di oggi -in virtù di un accordo firmato dai sindacati confederati- conseguirebbe la perdita di alcuni diritti maturati in questi anni, nonché la trasformazione di un contratto a tempo indeterminato in uno a tempo determinato della durata di sette anni: «Passati i quali non sappiamo cosa ci succederà», dichiara ai nostri microfoni Salvatore Cirullo – che assieme a una trentina di suoi colleghi, ha scioperato questa mattina davanti alla sede napoletana della società.
Fastweb è una delle poche realtà industriali tecnologiche attive in Italia, l'unica ad offrire linee ad altissima velocità in fibra ottica per i collegamenti internet. Nonostante i dipendenti interni ricevano un premio di produzione per i risultati conseguiti negli ultimi mesi, sulle casse della società pesa l'acquisto da parte di Swisscom, avvenuto nel 2011 e che ne ha causato una svalutazione del 35%. Per rientrare da questa, l'azienda decide oggi di cedere alcuni rami a soggetti terzi.
Accuse sono lanciate anche contro i sindacati, colpevoli secondo i lavoratori che rischiano di essere passati da Fastweb a Visiant Next e Huawei, di aver firmato un accordo che lede alcuni diritti fondamentali. «Ad esempio – ci spiega Luigi Rozier – le nostre tutele cessano nel momento in cui le nuove società smetteranno di farci lavorare sulla commessa di Fastweb, rendendoci veri e propri precari».