Fase 2, il virologo Silvestri: “Il virus preferisce il freddo, è in ritirata dall’Italia”
"Continua la grande ritirata di SARS-CoV-2 dall’Italia. Calano i ricoveri ospedalieri e si è abbassato il numero dei decessi. Quindi barra a dritta e avanti tutta verso la fine del tunnel". Mostra ottimismo Guido Silvestri, virologo originario di Senigallia, attualmente impiegato all'Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti, e considerato uno dei massimi esperti in materia a livello internazionale. Silvestri, con un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook, con tanto di grafico, ha spiegato che i dati in arrivo dal nostro Paese fanno ben sperare in un superamento a breve dell'emergenza. Ma ciò non significa abbassare la guardia.
Come comportarsi durante la fase 2 secondo l'esperto
Anzi, secondo l'esperto in vista della fase 2, che comincerà il prossimo 4 maggio con l'allentamento del lockdown, bisognerà seguire una ricette che prevede tre ingredienti fondamentali: "Monitoraggio (sia delle infezioni che del livello di immunità, con test sierologici e virologici, ed anche con “contact tracing”); flessibilità (sia nel riaprire che, se necessario, nel richiudere, anche a livello loco-regionale); coordinazione (a livello nazionale, tra regioni, ma anche internazionale, integrandosi con le strategie usate in Europa, USA, Cina etc). Ed almeno nelle prime settimane di apertura, con il virus che ancora circola, sarà cruciale usare molte mascherine, buon distanziamento sociale e tanta igiene personale – ha concluso -. Presto, cari amici, torneremo tutti alla normalità, ne sono convinto. Ma dobbiamo gestirla bene questa transizione, non alla carlona, perché il rischio di andare a sbattere contro un altro muro non è per niente piccolo".
Silvestri: "Ecco perché al virus piace il freddo"
Il virologo ha poi spiegato perché il nuovo Coronavirus potrebbe scomparire o comunque attenuarsi con l'arrivo della stagione estiva: "Quando si dice "a questo virus non piace il caldo" – ha sottolineato – non ci riferisce alla temperatura a cui il virus stesso viene disattivato dal calore, ma alle temperature che rendono instabili le goccioline di fomiti (saliva, starnuti, tosse etc) che trasportano il virus nell'ambiente. Questo meccanismo è noto ai virologi da decenni, e spiega perché tutte le infezioni virali respiratorie sono altamente stagionali con chiarissima predilezione per l'inverno. Onestamente pensavo che fosse un concetto ovvio, di quelli che ogni studenti principiante di microbiologia impara nel primo mese di lezione, ma vedo che è bene spiegarlo di nuovo".