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Covid 19

Fase 2, cosa cambia dal 18 maggio: stop all’autocertificazione e via libera alle cene con gli amici

Il governo italiano è pronto ad un ulteriore allentamento delle misure restrittive di contenimento del Coronavirus. Da lunedì 18 maggio non solo riapriranno bar, ristoranti, parrucchieri e centri estetici ma verrà lasciata maggiore libertà negli spostamenti all’interno della stessa regione, oltre alla possibilità di vedere gli amici e di spostarsi verso le seconde case se all’interno della regione di residenza. Per questo, si valuta lo stop all’autocertificazione.
A cura di Ida Artiaco
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Da lunedì 18 maggio si entrerà in una nuova fase della fase 2 dell'emergenza Coronavirus in Italia. Il gioco di parole non è un caso: dopo un primo allentamento delle misure restrittive per contenere la pandemia avviato lo scorso 4 maggio, il governo sta pensando ad un ulteriore alleggerimento, dando la possibilità ai cittadini di spostarsi più liberamente, con il conseguente stop all'autocertificazione, di incontrare anche gli amici, oltre ai famosi congiunti, ed eventualmente raggiungere le seconde case se all'interno della regione di residenza. I dati epidemiologici degli ultimi giorni mostrano come la curva dei contagi sia attualmente sotto controllo, ragion per cui sempre dal 18 potrebbero riaprire bar, ristoranti, parrucchiere e centri estetici. Al momento si tratta di ipotesi, per cui il condizionale è d'obbligo. La conferma arriverà soltanto con la firma del prossimo Dpcm che dovrebbe contenere questi provvedimenti.

Stop all'autocertificazione all'interno della stessa regione

Tra le novità che potrebbero entrare in vigore a partire dal 18 maggio c'è lo stop all'autocertificazione. Il modulo, di cui sono state realizzate varie versioni durante la fase 1 e nella prima parte della fase 2, potrebbe essere abolito per gli spostamenti all'interno della stessa regione, che saranno di fatto resi più liberi. Non bisognerà, dunque, più giustificare se si esce di casa per motivi non di stringente necessità. Un allentamento, da questo punto di vista, c'è già dal 4 maggio. Nella direttiva inviata dal Viminale ai prefetti si legge infatti che "le circostanze giustificative di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, possono essere fornite nelle forme e con le modalità consentite. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata". Per la mobilità tra regioni diverse, invece, bisognerà aspettare ancora: la data a cui l'esecutivo pensa è il primo giugno, ma tutto dipenderà dall'andamento epidemiologico e dai dati dei prossimi giorni in base al monitoraggio del Ministero della Salute.

Dal 18 maggio riaprono bar, ristoranti e parrucchieri

Da 18 maggio potrebbe essere eliminato il vincolo che consente gli spostamenti solo per far visita ai congiunti, oltre che per necessità, lavoro e motivi di salute. Dunque, si potrà andare a cena con gli amici ed è probabile anche il via libera ai soggiorni nelle seconde case, se si trovano nella regione di residenza. Sempre da lunedì prossimo riapriranno bar, ristoranti e parrucchieri. Ci saranno linee guida e regole generali uguali per tutti e differenziazioni territoriali a seconda dell'andamento della curva del contagio: in caso di risalita, il governo potrà intervenire per disporre nuove chiusure, stando a quanto stabilito durante l'incontro dei giorni scorsi tra il premier Giuseppe Conte, i ministri Roberto Speranza e Francesco Boccia e i governatori. Proprio in vista della ripartenza di queste attività, sono arrivate le linee guida di Inail e Istituto superiore di Sanità, che dettano le regole per far ripartire ristoranti, bar e parrucchieri, che dovranno rispettare e garantire distanziamento sociale, oltre che per sdraiarsi in spiaggia, a partire però dal primo giugno.

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