Orson Wells un giorno prese un piccone, scavò una buca e vi piazzò dentro una telecamera: "l'inquadratura va fatta da lì", gridò. La troupe rimase senza parole, silente davanti a quel gesto senza senso apparente, eppure, al tempo stesso dirompente. Quel regista, sempre un po' sopra le righe aveva rotto l'ennesimo canone scegliendo di guardare il mondo da un altro punto di vista. Un punto di vista "diverso".
Oggi guardare le news da un punto di vista differente vuol dire farlo "senza filtri"; senza padroni; in maniera indipendente. Un giornale che non ha bisogno di guardare il mondo dal punto di vista dei salotti. Se si dovesse individuare un punto chiave del suo successo, forse, sarebbe tutto qui: nella capacità di raccontare ciò che accade senza la necessità di un filtro che ostruisca le nostre penne, i nostri microfoni, le nostre telecamere.
Fanpage nasce così. Da quel "folle gesto" del suo fondatore Gianluca Cozzolino, di "prendere il piccone" e mettere la "telecamera" nel cuore dei social network al fine di ascoltare il battito del Paese che non è mai quello dei salotti del potere. Ascoltare il battito del paese vuol dire mettere l'orecchio sul petto delle persone, raccontare le loro vite, i loro punti di vista, le quotidiane difficoltà che rendono più complicato essere cittadini di questa Italia d'inizio millennio.
Due milioni di fan su Facebook sono una tappa simbolica nel cammino di Fanpage. Due milioni di persone che ogni giorno, in potenza, visualizzano, attraverso il proprio profilo social, le notizie di quello che oggi, grazie ai suoi lettori, è il terzo quotidiano generalista d'Italia.
Un giornale indipendente, sociale e partecipativo che si costruisce ogni giorno anche grazie alle segnalazioni dei lettori, alle foto, ai video, ai racconti. Un giornale nato per uscire dalla logica dell'appartenenza industriale-partitica e determinato a portare una narrazione differente nel panorama dell'informazione italiana.
Un giornale senza filtro. Quel filtro che troppo spesso travisa e distorce l'informazione. Che la rende schiava di interessi particolari.
Fanpage è e continuerà ad essere senza filtro, senza padroni. Continuerà a dar conto solo a voi: i nostri lettori. Vi ascolteremo tutte le volte che ci segnalerete delle notizie oppure i nostri errori. Parleremo con voi perché solo voi potete aiutarci a continuare a guardare il mondo da un altro punto di vista.
Dobbiamo parafrasare e seguire il consiglio di quel poeta russo che invitata a "restare amici dei ragazzi di strada". Dobbiamo continuare ad essere un giornale che non si siede nel proprio cantuccio ma che, ogni giorno, sta vicino ai proprio lettori.
Due milioni di fan sono una tappa da festeggiare ma, al tempo stesso, l'ennesimo punto da cui ripartire per non perdere la bussola del futuro che abbiamo davanti: diventare il giornale italiano capace di informare, in maniera indipendente, il più grande numero di persone.
E' una strada ardua, una strada che ci obbliga ad essere "diversi", che in questa nazione, troppo spesso, vuol semplicemente dire "essere indipendenti".
Abbiamo deciso di essere diversi perché "il conformismo è il carceriere della libertà".