Fano, trovato un cadavere mummificato: mistero sulle cause del decesso
Terribile scoperta nella mattina di martedì 3 ottobre riva al fiume Metauro, il principale fiume della regione Marche per lunghezza con 121 km totali di corso. Vicino al ponte sulla Statale adriatica, la più lunga strada della rete italiana, un cercatore di funghi, mentre era in giro accompagnato dal suo cane, ha ritrovato un corpo supino senza vita nella vegetazione.
L'uomo si trovava nella pineta di Ponte Metauro, zona sud di Fano, in un’area isolata, distante dalle abitazioni, e ha subito chiamato la polizia. Gli accertamenti del medico legale hanno immediatamente escluso segni di violenza. Il corpo è mummificato e per gran parte consumato o addirittura mangiato.
Secondo le primissime ricostruzioni, l'uomo ritrovato sull’erba dovrebbe essere un immigrato di origini africane, apparentemente di giovane età. Gli organi inquirenti hanno immediatamente controllato le denunce di scomparsa, tuttavia tutte quelle rinvenute fino a questo momento appaiono troppo recenti per essere compatibili con lo stato di conservazione del corpo. Il cadavere si troverebbe infatti nella vegetazione da almeno un mese, ma potrebbe essere trascorso più tempo dalla morte fino alla scoperta.
In attesa dei futuri sviluppi, nella zona non risulterebbe che negli ultimi tempi ci siano stati movimenti sospetti di persone e di immigrati. La polizia ha anche evidenziato la mancata esistenza di ruderi o abitazioni abbandonate che potessero fungere da ricovero per senza casa.
Il pubblico ministero Ernesto Napolillo è incaricato dell’inchiesta: ha autorizzato la rimozione della salma dal luogo dove è stata ritrovata, che è stata poi trasportata all’obitorio dell’ospedale Santa Croce a Fano, in attesa dell’autopsia. Sono attese le risposte che daranno gli esiti dell’esame autoptico, che proverà a comprendere il periodo della morte dell'uomo e stabilire le cause del decesso.
Il corpo dell'uomo ritrovato, comunque, non presentava lesioni o ferite riconducibili ad aggressioni. Ciò infittisce il mistero sulle cause del decesso, perché tali condizioni rendono improbabile sia l’ipotesi di un omicidio che il trasporto da un altro luogo. Proseguono le indagini del Commissariato di Fano e della polizia scientifica.