Famiglia uccisa da monossido a Firenze, la bimba sopravvissuta respira spontaneamente
È uscita dalla fase acuta nel reparto di rianimazione dopo essere rimastaintossicata da monossido di carbonio il 19 dicembre scorso e ora, secondo quanto spiega il responsabile del servizio di anestesia e rianimazione dell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, la bimba di 6 anni respira autonomamente. La piccola ha avuto una grave insufficienza multiorganica che ha causato una disfunzione cardiaca e problemi ai vari organi. Da questa "fase acuta" della sua condizione ospedaliera, la minore è uscita, ma dovrà affrontare un lungo percorso di riabilitazione.
"Dovremo valutare l'impatto neurologico che c'è stato, c'è tanta strada ancora da fare, ma sicuramente i progressi fatti finora sono molto buoni e piacevoli anche da raccontare" ha spiegato Zaccaria Ricci, responsabile del servizio di anestesia e rianimazione del Meyer di Firenze. La piccola è entrata nell'ospedale pediatrico il 19 dicembre scorso a causa di un'intossicazione da monossido di carbonio che purtroppo è stata fatale per il resto della sua famiglia. Margarida Alcione, 46 anni, il marito Matteo Racheli, 49 anni e il fratello di 11 anni, sono morti nella loro casa di San Felice a Ema, nei pressi di Firenze.
L'unica a salvarsi è stata la bimba, fortunatamente ora fuori pericolo di vita. "Per quanto riguarda l'aspetto rianimatorio" ha precisato il dottor Ricci, che però ha anche parlato di un " un piccolo miracolo", considerata anche la gravità dell'evento.
"Bisogna comunque mantenere molta cautela – ha spiegato il medico – perché il nostro cervello è un organo delicato e dobbiamo ancora valutare cosa accadrà nei prossimi giorni o mesi. Fin qua possiamo essere contenti. La bimba respira da sola, ha le funzioni vitali tali da consentirci di lasciarla respirare spontaneamente senza supporti. Ogni tanto è vigile ed è a contatto con persone che riconosce. Per questo non siamo in grado di dire ancora il recupero neurologico quando sarà completo. Per il momento ha detto qualche parolina".