Famiglia sterminata, i parenti delle vittime confermano: “Sì, la figlia maggiore ha confessato”
"Da quello che risulta alla nostra famiglia, la figlia maggiore, Blerta, ha confessato e si trova in galera". È quanto ha dichiarato Amir Findo, nipote della coppia trucidata la scorsa settimana in Macedonia insieme alla figlioletta adolescente. L'uomo, che abita a Cordignano, nel Trevigiano, ha confermato così la notizia del fermo della venticinquenne che nelle ultime ore è circolata. Conferme ufficiali, come riporta l'agenzia ANSA, giungono anche da fonti locali, secondo le quali il giudice per le indagini preliminari avrebbe ordinato il fermo di 48 ore per la venticinquenne e altri due sospettati. F.G., di 31 anni e V.K., di 61 anni, i quali avrebbero procurato l'arma usata nel delitto e facilitato la fuga verso l'Italia della giovane donna, che avrebbe materialmente commesso gli omicidi di tre membri della famiglia Pocesta.
Padre madre e figlia sono stati uccisi a colpi di pistola durante il loro breve soggiorno in Albania da Sacile, nel Veneto. Le vittime Amid Pocesta, di 55 anni, la moglie Nazmije, 53 anni, e la figlia Anila, di 14 anni, sono state trovate senza vita nelle rispettive camere da letto da un parente preoccupato per il loro prolungato silenzio. La famiglia, residente da anni nel piccolo comune in provincia di Pordenone, dove si era trasferita dalla Macedonia per sfuggire alla guerra, era tornata a Debar per un'occasione felice, il matrimonio di un congiunto.
Dopo che i corpi sono stati ritrovati le indagini si sono concentrate immediatamente sulla pista familiare, in particolare sui parenti che potevano nutrire rancori per i coniugi, ma il cerchio, nelle ultime ore, si è stretto tragicamente intorno alle due figlie superstiti. In un primo momento si riteneva che Blerta fosse rimasta in Italia per motivi di lavoro, insieme alla sorella e che dunque non si trovasse a Debar al momento del delitto, circostanza che l'aveva esclusa dalla rosa dei sospettati. Secondo quanto accertato nelle ultime ore dagli inquirenti, il 26 agosto, invece, la giovane sarebbe stata ancora in Macedonia.