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Famiglia finlandese lascia la Sicilia, la lettera di una prof: “Modelli di scuola non paragonabili”

La risposta social di Mariella, docente di Siracusa, alla lettera della pittrice finlandese Elin Mattsson che ha lasciato la Sicilia insieme alla sua famiglia definendo la scuola “un disastro”: “Necessaria una riforma ma provare ad applicare il proprio mondo a quello di un Paese ospitante è un modo poco intelligente di viaggiare”.
A cura di Ida Artiaco
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"Cara Elin Mattsson, sono un'insegnante italiana e vivo e lavoro a Siracusa. Le scrivo per dirle che sono onestamente contenta della lettera che ha scritto e inviato a Siracusa news nella quale denuncia le criticità del sistema scolastico nel quale mi trovo a vivere e a lavorare io. Sono contenta perché la sua lettera è stata immediatamente ripubblicata ovunque e sono contenta perché il dibattito che ne é seguito é acceso e stimolante".

Comincia così la lunga lettera condivisa sul proprio profilo Facebook da Mariella Lentini, insegnante di Siracusa, che ha così voluto rispondere alla pittrice finlandese Elin Mattsson, che, dopo essersi trasferita in Sicilia alla fine dell'estate, è letteralmente scappata dopo due mesi insieme al marito e ai figli in Spagna non prima di aver denunciato le carenze del sistema scolastico italiano e dell'Isola.

Dopo il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, e il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, è arrivato anche il commento di una docente, la quale ha affermato che "di Scuola si parla sempre troppo poco, se non durante la campagna elettorale, per poi tornare a tacerne. Se potessi incontrarla vorrei spiegarle che noi italiani siamo spesso esterofili, che guardiamo all'estero come ad un modello ineccepibile e che sono convinta che la Finlandia abbia un ottimo sistema scolastico che, ispirandosi a Steiner, ha prodotto un buon modello per altri Paesi".

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Mariella ha anche parlato della sua esperienza: "Personalmente insegno in una scuola difficile ma che prova a fare la differenza nella vita dei ragazzi che, ogni giorno, cercano punti di riferimento validi e alternativi al quartiere nel quale si trovano a vivere, lontano anni luce dai parchi verdi e ordinati o dai giochi di modello Montessoriano che descrive lei per la Finlandia. Amo viaggiare e quando posso mi piace farlo perché ritengo che i miei figli debbano conoscere altre realtà e imparare da esse. Sono convinta che la Scuola italiana vada riformata, che le Linee guida vadano aggiornate, che le strutture fatiscenti debbano essere ammodernate, che il tempo pieno, specie al Sud, vada potenziato e registro anche io poca formazione di una parte del corpo docente. Ritengo che la continuità tra i diversi ordini di scuola debba essere maggiormente attuata e che l'Italia investa poco e malissimo sul futuro".

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Infine ha aggiunto: "Detto questo credo che il modello Finlandia vada bene per la Finlandia, che in due mesi é molto difficile comprendere cosa vuol dire vivere in una città agli ultimi posti della classifica per benessere di vita e che i nostri popoli siano molto differenti per numeri, trasporti, welfare, criminalità, modalità di concepire la famiglia e i rapporti. Per questo mi permetto di aggiungere che, provare ad applicare il proprio mondo a quello di un Paese ospitante sia un modo poco intelligente di viaggiare. Sono sicura che in Spagna troverà la sua dimensione ma, questa volta, la prego, dia più tempo ai suoi figli perché imparare vuol dire innanzitutto mettersi in una dimensione di ascolto e comprensione. Io resterò qui a insegnare per come posso, con i mezzi limitati che lo Stato mi mette a disposizione, pienamente consapevole della rivoluzione che potrebbe fare un Governo illuminato che investa sulla Scuola e altrettanto consapevole che tale rivoluzione non avverrà in tempi brevi. Però spero. Lo devo ai miei figli e ai miei ragazzi".

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