Dieci stupri denunciati. Molto di più di quello che si legge nelle testate europee oggi. Dieci stupri almeno, tenendo conto che non è mai facile per una donna riuscire a convincersi ad uscire dall'ombra. E poi: almeno duecento (200) casi di molestie denunciati anche se, ascoltando i testimoni (donne) risulta evidente che non passasse giorno senza che accadessero spiacevoli episodi.
Julia, ad esempio, non vuole dire il proprio cognome per questioni di pudicizia e riservatezza ma dichiara senza troppi giri di parole che per ben cinque anni (5) di seguito, con i suoi 28 anni e gli studi pagati grazie ai suoi lavori saltuari, dichiara senza mezzi termini che «non si può reagire alle molestie, con dieci boccali di birra una mano». L'assistente sociale Christine Rudolf-Jilg conferma che in quella parte di Germani le violenze e molestie sono molto più facili e avvengono molto più spesso. E, conferma, molte donne sono oggetto di violenza sessuale tant'è che già da sei (6) anni è stato aperto uno sportello con dei professionisti sempre a disposizione per garantire supporto e assistenza. Uno sportello che ogni anno è raggiunto in pochi giorni da qualche centinaio di donne.
«Non è possibile che ogni anno, con milioni di persone che festeggiano allegramente, dobbiamo raccogliere sempre casi di stupro», dice Rudolf-Jilg, che racconta come anche in Germania le donne si sentano biasimate nel caso in cui siano oggetto di violenza, come se la colpa fosse della violentata piuttosto che del violentatore. Gli uomini, da parte loro, si giustificano additando la colpa al troppo alcol ingerito anche se, come rimarca l'assistente sociale, «è praticamente impossibile che un uomo completamente ubriaco possa violentare una donna».
Monaco, Germania, è solitamente una città molto tranquilla ma nei sedici giorni di Oktoberfest anche i residenti preferiscono prendere il taxi per evitare gli episodi di violenza. Nell'ultimo anno, per dire, è stato addirittura organizzato un corso "Sichere Wiesn", per le tecniche base di autodifesa per le donne. Julia, ad esempio, dice che finito il proprio turno di lavoro riesce sempre ad organizzarsi per tornare a casa con un amico, per essere più sicura.
Gli stupratori? Tedeschi, ovviamente. Qualche decina di stupratori ubriachi che si ripetono ogni anno. Uomini europei che non riescono a controllare i propri freni inibitori credendo che la palatina alla cameriera sia un servizio di diritto insieme ai boccali.
I giornali? No, non ne parlano. Non è il caso, forse. Solo qualche piccola testata come Taz.de decide di dedicare un articolo. Ma vuoi mettere gli islamici che stuprano le ‘nostre' donne? Questo è il giornalismo che chiede la gente. O no?