Falsi vaccini per far ottenere il Green Pass ai pazienti: a Ferrara reintegrate due dottoresse
L'Azienda Usl di Ferrara ha adottato ieri un provvedimento per il reintegro alla convenzione a medico di medicina generale di Marcella Gennari, dottoressa indagata nei mesi scorsi per presunte false somministrazioni di vaccini Covid-19.
"Considerato il venir meno delle condizioni di limitazione della libertà personale che avevano dato luogo alla sospensione del rapporto convenzionale, l'Azienda non ha potuto che accogliere l'istanza della professionista, che ha chiesto il reintegro", ha dichiarato in una nota l'Ausl che nei giorni scorsi aveva assunto la stessa misura per l'altro medico indagato, Chiara Compagno. "Naturalmente l'Azienda, come fatto dall'inizio della vicenda, continuerà ad assicurare la massima collaborazione alla Magistratura", prosegue l'Ausl.
Sia la dottoressa Gennari che la collega Compagno sono state coinvolte la scorsa primavera nell’ambito dell’inchiesta sul presunto giro di falsi vaccini. Le due, secondo le contestazioni, avrebbero finto di vaccinare pazienti con lo scopo di fargli ottenere il Green Pass, in alcuni casi in cambio di denaro, ed avrebbero anche ammesso le loro responsabilità "per leggerezza, e non per arricchirsi", come sostenuto dagli avvocati. L'avvocata di Gennari aveva anche sostenuto che la sua assistita "non è una ‘no-vax’ convinta. Ha infatti realmente vaccinato diverse persone".
Dopo aver trascorso alcuni mesi agli arresti domiciliari sia Chiara Compagno che Marcella Gennari la scorsa estate erano tornate in libertà. Entrambe, pur ammettendo i propri errori, hanno più volte spiegato di aver ripetutamente somministrato falsi vaccini perché non più in grado di sottrarsi alle tante richieste pervenute dai pazienti vecchi e nuovi, che nella maggior parte dei casi – come appurato dalla Guardia di finanza nel corso delle indagini coordinate dal pm Ciro Alberto Savino – arrivavano alle due dottoresse proprio per ottenere il Green Pass tramite una falsa attestazione vaccinale.
A seguito dell’inchiesta, Gennari e Compagno – la prima assistita dall’avvocato Carlo Canal, la seconda dai legali Lorenzo Valgimigli, Enrico Ferri e Carlo Bergamasco – vennero sospese immediatamente dall’Ausl e poi anche dall’Ordine dei medici di Ferrara.