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Falsi vaccini anti Covid per ottenere il Green Pass: indagate Madame e la tennista Camila Giorgi

La cantante vicentina Madame (al secolo Francesca Calearo, 20 anni) e la tennista professionista Camila Giorgi, 30 anni, sono indagate nell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Vicenza su false vaccinazioni anti-Covid.
A cura di Davide Falcioni
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La cantante vicentina Madame (al secolo Francesca Calearo, 20 anni) e la tennista professionista Camila Giorgi, 30 anni, sono coinvolte nell'inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Vicenza su false vaccinazioni anti-Covid, che a febbraio aveva portato all’arresto di tre persone, di cui due medici.

Dieci mesi fa in manette erano finiti la dottoressa Daniela Grillone Tecioiu, il suo compagno Andrea Giacoppo e un altro medico, Erich Volker Goepel. Stando a quanto emerso nel corso delle indagini i tre indagati avrebbero finto di vaccinare dei pazienti allo scopo di far ottenere loro il Green Pass, e per questo i reati ipotizzati sono quelli  di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e peculato.

Le indagini condotte dalla Procura di Vicenza hanno portato alla luce altri protagonisti della vicenda, tra i quali due nomi "eccellenti" come Madame e Camila Giorgi, entrambe indagate per falso ideologico, per presunta irregolarità nella procedura di ottenimento del certificato verde, documento all'epoca indispensabile per svolgere numerose attività. Le due sono nella lista dei clienti di uno dei medici arrestati, ma non sono sue pazienti.

Secondo l’ipotesi della Procura, potrebbero essersi recate appositamente nello studio di Vicenza per ottenere il Green Pass pur non essendosi sottoposte alla vaccinazione anto Covid. È da accertare se i due personaggi pubblici abbiano effettuato o meno la vaccinazione; per le esibizioni della musicista, comunque, all’epoca dei fatti bastava avere un tampone con esito negativo per poter lavorare.

I due medici sono stati rimessi in libertà, nel frattempo, perché caduto il rischio di reiterazione del reato. L'indagine della Squadra mobile di Vicenza era iniziata su segnalazione dell'Usl 8, dove i funzionari della direttrice Giusy Bonavina si erano insospettiti per il consistente numero di vaccini richiesti dallo studio vicentino della dottoressa Grillone Tecioiu. Ma le false vaccinazioni, secondo gli investigatori della Mobile, sarebbero state fatte anche nello studio del collega, il dottor Goepel, che opera in provincia.

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