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Fallou ucciso a 16 anni a Bologna, il saluto di amici e parenti: “Morte terribile, noi adulti responsabili”

Amici e parenti del 16enne Fallou ucciso a coltellate da un coetaneo dopo una lite hanno sfilato davanti alla camera ardente allestita al cimitero della Certosa di Bologna per l’ultimo saluto all’adolescente. Il sindaco di Bologna:”Morte terribile alla quale non deve seguire nessun’altra perdita, questa è la responsabilità che dobbiamo sentire noi adulti”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il papà e la mamma di Fallou
Il papà e la mamma di Fallou

Hanno abbracciato per l'ultima volta Fallou, il 16enne ucciso a coltellate da un coetaneo la sera del 4 settembre a Bologna, lasciando fiori e pupazzi nei pressi della camera ardente allestita al cimitero della Certosa di Bologna. La sfilata di amici, familiari, compagni di scuola o anche solo cittadini colpiti dalla storia del 16enne ucciso con una coltellata al cuore mentre cercava di difendere un coetaneo è stata silenziosa, lenta e carica di commozione. I ragazzi che sono scesi in strada per l'ultimo saluto a Fallou erano vestiti con t-shirt e pantaloni neri in segno di lutto. Alcuni hanno portato una rosa o mazzi di fiori.

Sono arrivati in Certosa per la camera ardente e i funerali anche i parenti e i genitori del 16enne. Il nonno in lacrime non si dà pace. "Era il più bello del mondo" ha detto davanti alla distesa di messaggi e regali per l'adolescente ucciso da un coetaneo. Ad abbracciarlo c'era anche l'amico di Fallou, il ragazzo rimasto ferito nell'agguato. È stato lui a raccontare agli inquirenti la dinamica dell'omicidio: nel suo racconto, il 16enne si è lanciato all'inseguimento del suo assassino e lo ha placcato alle spalle. "Mi aveva buttato a terra – aveva raccontato – e poi mi ha rubato qualcosa. Ha iniziato a correre, ho chiesto a Fallou di raggiungerlo. Lui lo ha fermato in poche falcate. Quando lo ha raggiunto è successa la tragedia".

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Il giovane fermato per l'omicidio ha poi raccontato di aver usato il coltello per "dimostrare di non avere paura", accusando il 16enne e gli amici di bullismo. "Fallou non era un bullo – sottolinea l'amico -. Anzi. Questo ragazzo aveva iniziato a prendersela con i più piccoli, soprattutto da quando aveva iniziato a fare boxe. Gli avevo detto sui social che se avesse avuto qualche problema con gli altri ragazzi, avrebbe dovuto dirlo a me".

"Una morte terribile quella di Fallou che segna l'inizio di un incubo per la famiglia, la città, la comunità islamica e quella senegalese" a parlare è Yassine Lafram, presidente dell'Unione delle comunità islamiche italiane, presente alla camera ardente del 16enne ucciso da un coetaneo a Bologna la settimana scorsa.

"È un grande dolore perché parliamo di una violenza gratuita che ha tolto la vita a un ragazzo e che ha segnato una tragedia per tutti noi – ha proseguito -. Dobbiamo riflettere tanto sulla nostra generazione di adolescenti. Dobbiamo affrontare questa violenza lavorando sulla prevenzione e partendo dalle scuole".

"I nostri imam e le guide religiose stanno facendo un lavoro importante nelle moschee e centri culturali islamici in termini di prevenzione. – ha ribadito Lafram – Vogliamo che i ragazzi capiscano l'importanza della vita e il valore di quest'ultima, ma c'è un vuoto valoriale che va colmato e non serve solo l'intervento delle famiglie, ma anche quello di scuole e istituzioni".

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Lafram ha trascorso il pomeriggio di ieri insieme alla famiglia del 16enne. "Nel dolore hanno avuto una reazione molto dignitosa che mi ha colpito. Vogliono salvare qualcuno. Hanno detto: ‘Nostro figlio non c'è più, ma salviamo gli altri' ".

Su quanto accaduto al 16enne è intervenuto anche il sindaco di Bologna Matteo Lepore. Dopo il funerale del giovane, ha chiesto alla comunità di vigilare sui ragazzi. " Non dobbiamo perdere nessun altro ragazzo. A questa morte non ne deve seguire un'altra: questa è una grande responsabilità per noi adulti. Tutti gli adolescenti visti oggi e quelli che tra pochi giorni torneranno a scuola parleranno di quanto successo a Fallou. Invito tutti a confrontarsi con amici e insegnanti. Chiedo a tutti di non incentivare la vendetta, ma di insegnare ai ragazzi il valore della vita". Dopo la cerimonia celebrata con rito islamico, la madre di Fallou ha abbracciato e parlato con Lepore.

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