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Faceva il pieno dell’auto con la carta dell’ambulanza: volontario della Croce Rossa beccato a Verbania

Un volontario della Croce Rossa è stato arrestato in flagranza dai carabinieri di Mergozzo per peculato. Usava la carta carburante dell’ambulanza per fare il pieno alla sua auto. Avrebbe sottratto 6.700 euro. Le indagini sono partite dopo la denuncia della presidente dell’associazione.
A cura di Biagio Chiariello
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Avrebbe approfittato del suo ruolo di volontario per trarre un indebito vantaggio personale, utilizzando una carta carburante intestata all’ambulanza della Croce Rossa Italiana – Comitato di Verbania – per fare il pieno alla propria auto privata.

L’uomo, un 56enne residente nella zona del Verbano-Cusio-Ossola, è stato colto in flagrante dai Carabinieri di Mergozzo proprio mentre stava effettuando l’ennesimo rifornimento di carburante. A insospettire le forze dell’ordine è stata la segnalazione di un gestore di distributore, che aveva notato movimenti anomali relativi a quella carta, intestata a un mezzo di soccorso, ma usata più volte al di fuori dei consueti orari di servizio e in contesti che nulla avevano a che fare con interventi di emergenza o attività istituzionali.

L’arresto è avvenuto dopo alcuni giorni di indagini, scattate in seguito alla denuncia presentata dalla presidente del comitato della Croce Rossa di Verbania. La dirigente, allarmata da alcune discrepanze nei registri dei consumi, aveva notato che da diversi mesi si registravano inspiegabili ammanchi di carburante. In particolare, risultava che circa 350 euro di gasolio al mese venissero sottratti rispetto alla media abituale dei consumi dei veicoli ufficiali dell’associazione. Inizialmente si era pensato a un errore o a un problema tecnico nei rilevamenti, ma dopo un’attenta analisi è emerso un sospetto ben più grave: qualcuno stava usando le carte carburante per fini personali.

Secondo quanto riportato da La Stampa, il 56enne – che da anni prestava servizio come volontario in diverse attività della Croce Rossa, anche nei servizi di trasporto sanitario – avrebbe sottratto nel tempo una somma complessiva stimata intorno ai 6.700 euro. Gli inquirenti ipotizzano che il comportamento illecito sia proseguito per mesi, forse addirittura per oltre un anno, approfittando della fiducia riposta in lui dall’organizzazione e della sua conoscenza dei meccanismi interni.

L’uomo è ora accusato di peculato, reato particolarmente grave perché commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio – categoria nella quale rientrano, a determinate condizioni, anche i volontari di enti come la Croce Rossa. Dopo l’arresto, il 56enne è stato posto ai domiciliari in attesa dell’udienza di convalida, mentre proseguono le indagini per verificare se vi siano stati eventuali complici o coperture.

Il gesto ha destato profonda amarezza all’interno del comitato locale della Croce Rossa, che ha espresso sconcerto per quanto accaduto.

Siamo molto dispiaciuti – ha dichiarato in una nota la presidente dell’associazione – ma ci teniamo a sottolineare che si tratta di un caso isolato. La fiducia nella nostra rete di volontari resta intatta, e continueremo a lavorare con trasparenza per garantire l’uso corretto delle risorse a disposizione".

Nel frattempo, i Carabinieri hanno acquisito tutta la documentazione relativa ai rifornimenti degli ultimi mesi, con l’obiettivo di ricostruire con esattezza l'entità del danno economico subito dalla Croce Rossa e accertare eventuali responsabilità aggiuntive.

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